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L'Inter di Antonio Conte si sta sempre più trasformando nell'Inter di Romelu Lukaku. Il belga anche a Marassi contro il Genoa ha vestito i panni del mattatore, trovando una nuova doppietta e portandosi a quota 23 gol in campionato. Cifre che sempre più lo rendono uno dei centravanti più dominanti della storia dell'Inter e dell'intera serie A.
Per lui i gol in stagione sono infatti ormai 29, di cui 23 nel solo campionato. Una costanza sottoporta che la Milano nerazzurra vide per l'ultima volta nel lontano 1997-1998, l'anno della prima stagione italiana di Ronaldo. Il Fenomeno brasiliano in quella circostanza si spinse fino a 25 gol in serie A, obiettivo assolutamente alla portata di Lukaku.
Il belga nel frattempo ha già superato due miti del calcio, sia recente che remoto, come Milito e Amadei. Il primato assoluto di gol in campionato per un debuttante all'Inter resta comunque quello fissato da Istvan Nyers nel 1948-1949 (26).
Dal canto suo, Lukaku ha già stabilito il suo record di reti personale: non ne aveva mai segnati complessivamente 29 in una sola stagione. E attraverso le Instagram Stories ha anche sciolto un mistero su uno dei momenti cardine della sua prestazione di Marassi.
Si tratta dell'esultanza arrivata a tempo scaduto dopo il suo secondo gol, quello del 3-0 finale. Due dita a colpire ripetutamente il braccio disteso, che hanno scatenato qualche perplessità tra i fan e non solo.
Ebbene, Lukaku ha trovato il modo di spiegare il tutto. E ha confermato che di fatto il sangue c'entra, ma solo per il legame familiare con il fratello Jordan, che proprio sabato ha compiuto 26 anni.
"Ho insistito per averlo, è un giocatore atipico. Alto 1,90, è anche veloce. Può però ancora crescere nel tocco di palla e nella cattiveria", ha intanto detto di lui Antonio Conte. Che si gode un centravanti da record.
Getty ImagesRomelu Lukaku