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Calcio, Federico Pastorello torna sul trasferimento di Lukaku al Chelsea: e sugli agenti...

28 OTTOBRE
CALCIO/SERIE A

L'agente di Romelu Lukaku Federico Pastorello, in una bella intervista a Sky, rivela alcuni retroscena della trattativa Lukaku-Chelsea, oltre a parlare del nuovo Newcastle e del ruolo degli agenti nel mondo del pallone.

SPORT TODAY

L'agente Federico Pastorello, procuratore tra gli altro anche di Romelu Lukaku, ha concesso una lunga ed interessantissima intervista a Sky Sport, nella quale ripercorre le tappe dell'addio di Big Rom all'Inter. Ricordiamo che Lukaku ha lasciato l'Inter in estate dopo due anni ed uno Scudetto vinto per sposare il progetto tecnico del Chelsea Campione d'Europa di Thomas Tuchel. Queste le parole di Pastorello:

"Il mercato offre certe opportunità che io considero come treni che passano. E quando il treno giusto si ferma nel posto giusto devi salirci e partire. Immaginavo che nell'estate 2021 ci sarebbe stato un mercato importante per lui. Tre o quattro top club stavano cercando attaccanti importanti e sul mercato non ce n'era uno per ognuno di questi. Durante la sua ultima stagione al Manchester United aveva sempre il Chelsea in testa. Anche il Real Madrid, devo ammettere. Quello è un altro suo sogno immaginando la sua carriera, anche se il Chelsea è sempre stato al 100% il suo obiettivo. E' l'amore della sua infanzia quindi ha sempre avuto il desiderio di tornarci. E' una questione di orgoglio, l'ha sempre avuto nel cuore e nella testa".

Nel corso del biennio nerazzurro, comunque, Pastorello riconosce un miglioramento sensibile nel gioco del belga, e questo merito del lavoro di Antonio Conte:

"Due anni di lavoro con Conte lo hanno aiutato. Può segnare di sinistro, di destro, di testa. Lavorando con Conte si è completato come attaccante e ha avuto l'occasione anche di migliorarsi a livello personale. Si è sentito voluto, che è ciò che non provava al Manchester United. In realtà c'è stato un altro motivo per cui ha deciso di tornare: ha avuto un colloquio fantastico con mister Tuchel. Gli ha fatto sentire quel feeling che cercava, gli ha fatto capire che sarebbe stato il perfetto ultimo pezzo del puzzle. E' fondamentale per un giocatore decidere di andare un una squadra con un tecnico che ti vuole davvero [...] Le aspettative sono altissime e quando un giocatore del suo livello ritorna le persone pensano che possa segnare in ogni gara. Era abituato a farlo a Milano, ma è molto concentrato quindi non mi preoccupo. Sono sicuro al 100% che senza l'infortunio avrebbe segnato molto, è nato per fare gol".

Federico Pastorello, nel corso della chiacchierata, entra anche nel merito del nuovo Newcastle United del fondo saudita Pif, destinato a sconvolgere l'economia del calcio europeo nei prossimi anni:

"Ha grande potenziale ma non dovrà essere guidato solo dai soldi. Servono investimenti sul club, far crescere servizi e infrastrutture. Quindi puoi iniziare ad investire, piano piano, sui giocatori. Ovviamente dovranno pagare di più rispetto a Chelsea o United, ma soprattutto dovranno creare e dare la sensazione di avere un progetto. Obbligare i top players ad andare al Newcastle per denaro è pericoloso, alle prime difficoltà potrebbero mollare. E' un po' il problema che c'è a Parigi adesso. Pagano un sacco di soldi, più degli altri, per convincerli perché il campionato non è allo stesso livello di Premier League, Serie A o Liga. Se un giocatore si muove solo per i soldi e non per la felicità e l'esser parte di un progetto sarà complicato raggiungere il successo. Il Newcastle non dovrà fare questo errore, anche perché non è Parigi in termine di bellezza della città. I tifosi non dovranno mettere troppa pressione, sarà un progetto a sviluppo lento, come ad esempio sta facendo il Nizza. E' un processo, stanno creando una base solida".

Infine, una considerazione sul nuovo ruolo che stanno avendo gli agenti nel mondo del pallone. Molte critiche sono state rivolte ultimamente a queste figure di mezzo, spesso accusate di arricchirsi con commissioni esagerate senza portare un vero beneficio al calcio. In questo senso Pastorello cerca di difendere il proprio lavoro:

"Non siamo responsabili di tutte le cose brutte di questo mondo, anzi i bravi agenti hanno aiutato a migliorare le cose. Siamo una parte importante di questo business ma non siamo riconosciuti come tali. Le stelle del film sono calciatori, società e tifosi, ma noi siamo una parte importante, soprattutto per quanto riguarda il calciomercato che genera la parte più consistente dei fatturati, insieme alle televisioni. Dovremmo essere rispettati per questo. Non siamo contrari a trovare il giusto compromesso. La FIFA sta cercando di mantenere le cose così come sono, la UEFA mi sembra un po' più aperta mentalmente. Dobbiamo trovare un livello che le commissioni non possono superare, soprattutto con i problemi sociali e la crisi del Covid. Dobbiamo essere più sensibili".

Federico Pastorello

Getty ImagesFederico Pastorello

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