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Serie A, Beppe Bergomi abbassa le aspettative sull'Inter

9 GENNAIO
CALCIO

Beppe Bergomi analizza il momento nerazzurro, elogiando Lukaku e la forza collettiva della rosa.

SPORT TODAY

L'Inter è rientrata prepotentemente nella corsa scudetto nel corso delle ultime settimane. La sconfitta contro la Sampdoria di Claudio Ranieri non deve intaccare ciò che di buono è statoo fatto fino ad ora. La pensa così anche Beppe Bergomi, che dalle pagine della Gazzetta dello Sport ha parlato della lotta scudetto, concentrandosi ovviamente sui nerazzurri. 

Lo Zio Bergomi cerca in qualche modo di abbassare le aspettative nei confronti dell'Inter, sostenendo come non sia obbligata a vincere sempre:

"L’Inter non è costretta a vincere. Io credo che questo sia un campionato molto equilibrato e alla fine vincerà chi sarà capace di avere “pazienza” ed equilibrio. Vede, il cammino è lungo, la stagione è particolare e inciampare di tanto in tanto ci sta. Bisogna essere bravi a non esaltarsi troppo quando si vince né deprimersi dopo una sconfitta. Capisco che l’Inter dopo il secondo posto dello scorso anno può migliorare solo vincendo, ma nel calcio nulla è scontato. Quando perde l’Inter la critica è pesante, se succede alle altre fa meno clamore e non è giusto".

Gli viene chiesto dunque se, secondo lui, la rosa dell'Inter sia superiore a quella delle altre compagini:

"No, ma quando analizziamo e giudichiamo, bisogna farlo nella maniera giusta ed equilibrata. Non vedo la rosa dell’Inter migliore delle altre. Poi chiaro che deve fare di tutto per provare a vincere e sono sicuro che resterà in lotta per il titolo fino alla fine. Però non posso essere d’accordo con chi ritiene l’Inter la favorita e credo pure che alla lunga questa pressione rischia di creare aspettative troppo elevate e anche di generare ulteriore pressione sulla squadra".

Ma quindi chi è la favorita per lo scudetto?

"Vedo sempre la Juve davanti a tutte, per qualità e profondità della rosa. Poi Inter, Milan e Napoli possono giocarsi le loro carte, ma tra loro si equivalgono. E pure Atalanta e Roma non sono certo lontane. Il problema dell’Inter per me in questo momento è il punto di partenza della critica: l’uscita dalla Champions ha portato a pensare che siccome ha fatto investimenti e ha un allenatore vincente, ora deve vincere per forza. Ma non è così".

Una parola poi su Antonio Conte, che Bergomi sostiene di avere sempre difeso:

"Certo, non si può mettere in discussione il lavoro di Antonio perché la crescita della squadra è sotto gli occhi di tutti. E sono convinto che sia proprio Conte il valore aggiunto dell’Inter. Lo dice la storia della società: si è sempre vinto quando alla guida tecnica c’era un uomo forte, un leader. E Conte è esattamente l’uomo che serviva all’Inter per tornare in alto".

In ultimo si parla di Romelu Lukaku, unico vero insostituibile per il tecnico salentino:

"Ogni squadra ha il proprio punto di riferimento. A proposito, chi è stato a fare di tutto per Romelu a Milano? Già per questa intuizione si dovrebbe sempre dire grazie a Conte. Lukaku è dominante, fa la differenza e ti trasforma la squadra. Ecco, questo è un altro punto fondamentale nella corsa scudetto: vincerà chi saprà sopperire meglio alle assenze dei big. Il Milan senza Ibra ha dimostrato di avere lo stesso un’identità precisa e vincente. La Juve senza Ronaldo ha perso punti con Crotone e Benevento, il Napoli senza Mertens e Osimhen produce tanto ma concretizza poco. E così anche l’Inter senza Lukaku va in difficoltà. Ci sarà equilibrio fino alla fine, vedremo chi sbaglierà di meno".

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