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Donnarumma, la difesa di Walter Zenga: "Un errore di cui noi (e lui) ci dimenticheremo"

11 SETTEMBRE
CALCIO/NAZIONALE

L'icona del ruolo: "Gigio ha sbagliato, ma lo hanno fatto Buffon, Maignan e Onana.. E' un freddo, domani non sarà emozionato".

SPORT TODAY

La difesa non solo d'ufficio di Gianluigi Donnarumma arriva sulle colonne de 'Il Corriere dello Sport' da Walter Zenga, icona nerazzurra e tre volte migliore portiere del mondo a cavallo tra Anni 80 e Anni 90: "Gigio ha sbagliato e lo sa, se prendi gol sul tuo palo su punizione, c'è sempre un minimo di responsabilità; il tiro è stato però molto potente e molto veloce. Un grande portiere gira pagina, è la sua forza: non si può costruire un teorema da un episodio, se Benzema ruba palla fallosamente e segna, non significa che Donnarumma non sappia usare i piedi, è un modo di raccontare il calcio che sconfina nel pregiudizio. Sapete quanti errori ha fatto Buffon? Più giochi, più ne commetti: l'anno scorso Maignan e Onana hanno commesso errori banali".

La scuola Azzurra si è ritemprata: "Il campo di Skopje non è una scusa, i grandi calciatori si adeguano: ai miei tempi ogni squadra aveva il suo pallone, traiettoria e rimbalzo cambiavano; adesso si chiede al portiere di costruire dal basso, non significa giocare bene con i piedi, ma leggere situazioni tattiche. La differenza in questo ruolo la fanno ancora le mani, però: nessun ruolo ha tali responsabilità, il fallo da cui nasce la punizione, commesso da Zaniolo, è gratuito, ma si parla del portiere che poteva parare. Donnarumma ha già giocato 300 partite e ne giocherà almeno il doppio, ci dimenticheremo di Skopje: a San Siro gestirà l'emozione, è un freddo; siamo messi bene come portieri, dietro i Nazionali Vicario, Meret e Provedel ci sono Caprile, Di Gregorio e Falcone, e Carnesecchi e Perin non farebbero prendere un gol in più ad Atalanta e Juventus".

Nessun processo al nuovo CT, qualche dubbio sulla mentalità che pervade il calcio di casa nostra: "Ci sono fasi in cui sbocciano grandi calciatori, il calcio si è livellato: Spalletti non può dare un'impronta in cinque giorni, mancavano Chiesa e Pellegrini; ha scelto quelli più esperti, farà il suo gruppo con il tempo. In Spagna un sedicenne si prende la Roja, dopo essersi preso il Barcellona: abbiamo parlato mesi di Pafundi, che non gioca nell'Udinese"

Walter Zenga

Getty ImagesWalter Zenga

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