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Cobolli Gigli: "Conte non avrebbe mai dovuto allenare la Juventus"

10 FEBBRAIO
CALCIO

"Allenatore preparato, ma esagitato. Nel 2007 quando ci accusò per la retrocessione dell'Arezzo dimostrò che non avrebbe mai dovuto sedersi su quella panchina": così l'ex presidente dei bianconeri.

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I veleni tra la Juventus e Antonio Conte sono di vecchia data e risalgono a diversi anni prima dell'approdo dell'attuale tecnico dell'Inter sulla panchina bianconera.

A ricordare quanto avvenuto nel giugno 2007, quando Conte, all'epoca alla guida dell'Arezzo, si scagliò contro la Juventus per la sconfitta contro lo Spezia nell'ultima giornata del campionato di Serie B, risultato che costò la retrocessione ai toscani, è stato Giovanni Cobolli Gigli, che in quel 2007 era presidente del club bianconero.

"Conte è sicuramente un tecnico competente e con alti valori tecnici, ma è un esagitato - ha detto Cobolli Gigli in un intervento a 'Radio Punto Nuovo' - Nel momento in cui scartammo Conte per Ranieri nel 2007, parlandone con Blanc gli ricordai cosa successe quando lui retrocesse con l'Arezzo. Conte era arrabbiatissimo perché non avevamo pareggiato contro lo Spezia. Io segnalai quella reazione scomposta e senza senso, anche se nessuno gli diede grande importanza. Per me denotava la mentalità di uno che non avrebbe dovuto allenare la Juventus".

Cobolli ha poi commentato la reazione di Agnelli: "Andrea è stato vittima di sé stesso e del fatto che ormai i social ti controllano in ogni momento. Veniva da una partita combattuta e si è sfogato di quanto aveva accumulato in tutto questo tempo verso Conte. Il suo errore è aver usato il termine in maniera offensiva".

 

Cobolli Gigli

Getty ImagesCobolli Gigli

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