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Le minacce (a salve?) dell'UEFA

26 MAGGIO
CALCIO/CHAMPIONS LEAGUE

Il presidente Aleksander Ceferin tira dritto e vuole espellere Barcellona, Juventus e Real Madrid dalle Coppe per il 'caso Superlega': ma è davvero possibile per il calcio europeo fare a meno di tre simili potenze (non solo calcistiche)?

GUIDO BAGATTA

Stavo per mettermi a scrivere la rubrica di oggi quando, poco dopo la mezzanotte, durante il nostro spazio “Goldbet news” su Sportitalia, pioveva dal cielo una notizia che, se confermata, sarebbe destinata a cambiare  il volto del nostro calcio e le discussioni che lo riguardano. 

Stiamo parlando dell’intenzione, da parte di una UEFA più ferma  che mai, di espellere dalla Champions League RealBarca e Juventus. Le fonti sono molto attendibili, c’è quindi da credere che il “maresciallo” Ceferin stia realmente pensando di mettere in atto il suo piano di vendetta, dopo la boutade della Superlega che lo aveva lasciato spiazzato ed incredulo. Senza mezze misure, la UEFA avrebbe deciso che le tre “ideatrici” della lega alternativa, nonché le tre ultime rimaste dopo il fuggi fuggi generale, meritino la sentenza capitale o se non altro una condanna esemplare per dissuadere in futuro ogni altro colpo simile.

Ovviamente una notizia del genere ha immediatamente generato parecchio subbuglio, con molte altre squadre che erano nel gruppo delle ribelli (e che poi se la sono data a gambe) che, almeno a parole, si sono dette decisamente contrarie ad una mossa del genere. È ovvio che, di fronte ad un discorso simile, il calcio giocato passi in secondo piano ed entrino in ballo altri fattori, economici e politici. Questi ultimi riguardano il governo spagnolo ed un paese che raccoglie il 70% del suo tifo calcistico, attorno a Barça e Real.

È evidente che una loro esclusione comporterebbe un gigantesco effetto domino che coinvolgerebbe un po' tutti, dal Parlamento al primo ministro per finire al Re. E questo credo sia il primo buon motivo per il quale la mossa della UEFA sia solo da considerarsi come una presa di posizione per iniziare poi una trattativa che porterebbe i tre club a pagare una multa molto alta, ma nulla a confronto di una esclusione dalle Coppe. C’è poi l’aspetto economico del provvedimento, che, per assurdo, interessa più la Juventus e i suoi rapporti con Losanna che le  due spagnole.

Giratela come volete, ma i bianconeri sono sempre di proprietà degli Agnelli e quindi (attraverso Exor) della Fiat che, anche se non è più tale come brand, è comunque socio fondatore di Stellantis, nome sotto il quale si raccoglie praticamente un quinto del mercato automobilistico mondiale. Peugeot, Citroen, Opel, Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Chrysler  e Dodge (solo per citarne alcuni) sono marchi che investono in pubblicità miliardi di euro all’anno, dei quali una “discreta” fetta vanno nel calcio in generale, indirettamente anche alla UEFA.

Secondo voi, a Losanna, possono permettersi di inimicarsi un gruppo di tale forza e potenza e di rinunciare a tutti i “benefici collaterali “ che un simile gruppo porta con sè? Personalmente non credo, ed è questo il motivo per il quale suppongo che questa mossa (sempre che venga confermata ufficialmente la notizia) sia solo un altro modo della UEFA per cercare di prendere più vantaggio possibile di fronte ad una mega causa che le tre squadre (ma non solo) sono pronte ad intentarle.

Come capirete, nonostante dalla domenica notte del “tradimento” siano passate già sei settimane, quello che abbiamo visto sembra essere nulla rispetto a ciò che potrebbe succedere, su ogni fronte immaginabile. Pensate solo che, con la Juve fuori dalla Champions, sarebbe il Napoli a prenderne il posto, con De Laurentis che, dopo essere andato vicinissimo ad aderire alla Superlega, sarebbe quello che, alla fine, beneficerebbe maggiormente dalla sua implosione. 

Che mondo “bizzarro” quello del pallone.

GUIDO BAGATTA
Aleksander Ceferin

Getty ImagesAleksander Ceferin

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