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Inter, 13 anni fa la notte più indimenticabile

22 MAGGIO
CALCIO/CHAMPIONS LEAGUE

Il 22 maggio 2010 i nerazzurri vinsero la Champions League realizzando il "triplete".

SPORT TODAY

Il 22 maggio è una data impressa nella memoria di tutti i tifosi nerazzurri: esattamente 13 anni fa l'Inter ha realizzato un'impresa storica per il calcio italiano, ovvero vincere la Champions dopo aver conquistato pochi giorni prima Coppa Italia e scudetto. Il "triplete" si è concluso perciò con il trionfo nella coppa continentale più importante dopo ben 45 anni di digiuno. 

Quella finale, giocata il 22 maggio 2010, arrivò dopo una bagarre in campionato con la Roma: l'Inter riuscì a vincere il tricolore solo all'ultima giornata, grazie all'1-0 contro il Siena con la firma del solito Diego Milito. La sfida contro i capitolini è giunta all'ultimo atto anche in Coppa Italia, col trionfo nerazzurro sempre per 1-0: anche in questo caso rete decisiva del "Principe" argentino. 

Non poteva perciò non essere ancora Milito il protagonista della finale di Champions League, giocata a Madrid contro il Bayern Monaco di Robben. Questa volta, però, il bomber ex Genoa fu autore di una doppietta (è uno dei sette giocatori ad aver segnato due gol nella storia delle finali di Champions League, considerando il format moderno dal 1992-93 ad oggi). 

Pensare che l'Inter rischiò di essere eliminata nei gironi, riuscendo successivamente a battere il Chelsea, il CSKA di Mosca e il Barcellona. Contro Messi e compagni, dopo il 3-1 dell'andata, la squadra di Mourinho riuscì a perdere solo 1-0 nonostante l'inferiorità numerica dal 27' per il rosso a Motta. Un'impresa che consentì ai nerazzurri di volare in finale a Madrid inaspettatamente. 

In un insolito sabato per la finale di Champions, furono i tifosi dell'Inter per primi a conquistare gli spalti con una coreografia spettacolare e lo striscione: "E ora insieme coroniamo il sogno". In campo il solito 11 di Mourinho (a eccezione dello squalificato Motta) pensò al resto. L'inizio di partita fu contrassegnato da un sostanziale equilibrio tra le due squadre in campo. Il match venne così sbloccato al 35' dopo un lancio lungo di Julio Cesar e lo scambio tra Milito e Sneijder: davanti alla porta l'argentino ebbe la meglio su Butt. Nella ripresa i tedeschi provarono a cercare il pareggio ma a chiudere i conti fu ancora il "Principe" servito questa volta da Eto'o. 

Al fischio finale l'apoteosi e le lacrime non solo dei giocatori, ma anche di José Mourinho, che lasciò il club per firmare con il Real Madrid. Indimenticabile per i tifosi nerazzurri l'abbraccio tra il portoghese e Materazzi, un saluto simbolo di un'era finita nel migliore dei modi, con capitan Zanetti che alzò in cielo la coppa più ambita in Europa.

Adesso, a distanza di 13 anni, l'Inter ha un'altra possibilità di vincere il trofeo continentale più importante. Il "triplete" non è più fattibile, il Napoli si è laureato campione d'Italia e i nerazzurri dovranno accontentarsi delle finali di Coppa Italia e Champions League. Quel 22 maggio resta ineguagliabile, certo è che vincerla quest'anno dopo aver eliminato il Milan in semifinale avrebbe un gusto altrettanto indimenticabile per i ragazzi di Inzaghi.

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