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Dopo la vittoria del Milan contro la Juve nella Champions 2002/03, Shevchenko chiese ad Adriano Galliani di poter portare la coppa dalle grandi orecchie in Ucraina. Così, l’allora dirigente rossonero lo accompagnò nella sala trofei del club milanese e gli disse: «Andriy, scegli quella che vuoi. Ce ne sono sei!». L’ex attaccante del Milan scelse quella che aveva alzato qualche giorno prima all’Old Trafford e la portò in Ucraina, precisamente all’esterno dello stadio di Kiev intitolato a Lobanovskyi dove a maggio del 2003 fu inaugurata una statua dedicata proprio alla leggenda del calcio ucraino.
Shevchenko avvicinò la Coppa dei Campioni (unico trofeo sfuggito a Lobanovskyi nella sua incredibile carriera) alla statua del suo vecchio allenatore e si allontanò per poterli vedere finalmente insieme. Promessa mantenuta: «Da quel momento in poi, il suo ricordo è diventato un po' più dolce. Lui sorrideva di più, io sorridevo di più. C'è sempre stata una parte di lui dentro di me. Adesso è diventato anche campione d’Europa» sono le parole dell’ex attaccante del Milan riportate dalla BBC.
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