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A proposito di Gavi, uscito in lacrime al 26’ del match contro la Georgia (vittoria per 3-1 delle Furie Rosse) per la rottura del legamento crociato, il classe ’87 ha detto: «É un peccato enorme e non c’è alcun aspetto positivo da trarne. Non deve avere fretta e se sono dieci mesi, che siano dieci mesi. Penserà a raggiungere gli Europei o i Giochi olimpici, ma è meglio che torni quando sta bene. Quando sei un giocatore vuoi affrettarti e arrivare alla prima competizione importante e sono sicuro che ora starà guardando il calendario. Lasciamolo tornare quando sta bene».
Sul momento del Barcellona, attualmente terzo in classifica a -4 dal Girona capolista e -2 dal Real Madrid secondo, Piqué ha commentato: «Siamo un club molto speciale che basa tutto sul gioco e quando non è al livello che la gente si aspetta, nonostante i risultati non siano male, si ricevono critiche. Non sono stato colpito dalle critiche come giocatore, ma è vero che come giocatore del Barça è un pedaggio da pagare. Sei in un club dove devi sempre vincere giocando bene. È un dato di fatto, come lo è che Xavi sia l’allenatore ideale per il Barcellona».
Infine l’ex difensore punzecchia anche i grandi rivali del Real Madrid: «Vincere una Champions League ha molti meriti. Non voglio togliere alcun merito al Madrid, ma conta il modo in cui la si vince. Le cinque Champions League vinte dal Barça sono cinque stagioni in cui ha vinto la Liga ed è stato superiore a tutti gli altri. L’ultima vinta dal Real è la prova che in tutti gli scontri a due più la finale i Blancos non sono stati superiori a nessuno». Piqué ha affrontato ben 42 volte le Merengues in carriera, vincendo in 19 occasioni, pareggiando dieci volte e uscendo sconfitto in 13 incontri. Anche due reti (e altrettanti assist): la prima il 2 maggio 2009 in un clamoroso 6-2 dei catalani al Bernabeu e la seconda il 2 aprile 2016, quando aprì la sfida del Camp Nou ribaltata poi dagli ospiti con le reti di Benzema e Cristiano Ronaldo.
Getty ImagesGerard Piqué, ex difensore spagnolo del Barcellona