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Inter, la carica di Rummenigge

19 MAGGIO
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

L'ex bomber di Pellegrini: "Che il Manchester City sia favorito, è un vantaggio. Questa finale è un miracolo di Marotta".

SPORT TODAY

Andrà a Istanbul a tifare nerazzurro Karl-Heinz Rummenigge, che ha indossato questi colori dal 1984 al 1987 nella fase discendente della sua carriera: "Il Manchester City parte favorito, ma questo è un vantaggio per l'Inter, che non si deve sentire battuta: in 90' può vincere e non è un miracolo. E' stata una soddisfazione qualificarsi in un derby, sono passati in maniera meritata e con un gioco gradevole, già ai miei tempi queste erano partite condite da tanta tensione. Sono soddisfatto, perché le mie squadre sono l'Inter e il Bayern Monaco: mi sono complimentato con il mio amico Marotta, lui è un genio che con quattro soldi ha allestito una squadra che si giocherà la Champions League. Lui è un dg eccezionale, a Torino forse cominciano a capirlo: è uno serio e intelligente, sa rispettare i parametri finanziari e non prova a fare il furbo". 

L'ex vice-presidente del Bayern Monaco ha uno stretto legame anche con chi guida il Manchester City, Guardiola: "Pep è un amico e quando passa da queste parti con le famiglie ci vediamo, solo che finiamo a parlare tre ore di calcio, lui è così. Ama il calcio, non dirige il Manchester City per i soldi: ci parliamo in italiano, lui ama il vostro Paese. Quando allenava in Baviera, il venerdì mi fermavo a vedere la rifinitura: è un fenomeno a preparare ogni tipo di partita, lavora dettaglio dopo dettaglio. Con Haaland mi sembre che cerchi meno l'effetto sorpresa, ha un giocatore forte in mezzo all'area, anche se il Real Madrid lo ha tenuto bene a bada".

La chiosa alla 'Gazzetta dello Sport' è dedicata alla svolta dell'annata e al piano da intraprendere: "Ai gironi non pensavamo che l'Inter si qualificasse, ma dopo Barcellona si è sbloccata: quindi è un vantaggio che non sia la favorita; è una squadra stabile e completa, la difesa è di cemento, a centrocampo corrono e lavorano, Lautaro è un centravanti da titolo mondiale, Dzeko sempre fresco e Lukaku in crescita. La strategia è quella di togliere al Manchester City la gioia di toccare la palla, perché i vari attaccanti seguono l'idea di Guardiola". 

Karl-Heinz Rummenigge

Getty ImagesTra Bayern Monaco e Inter

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