Protagonista assoluto del successo del Fluminense in Copa Libertadores, German Cano si è preso una bella rivincita nei confronti dell'Argentina. Il classe '88 ha infatti iniziato la carriera indossando le maglie di Lanus, Chacarita Juniors e Colon senza però riuscire mai a lasciare il segno. È infatti con i colombiani del Deportivo Pereira che si è imposto a grandi livelli diventando un vero e proprio bomber di razza.
Se la squadra di Fernando Diniz, Ct ad interim del Brasile, ha vinto la Copa Libertadores, gran parte del merito va dato al numero 14, autore di 13 gol in 12 partite, oltre uno di media a incontro. Dopo i tre gol tra andata e ritorno allo Sporting Cristal e la tripletta al River Plate nella fase a gironi, Cano ha mancano l'appuntamento agli ottavi contro l'Argentinos Juniors andando sempre in rete dai quarti in poi: tre gol a Olimpia e Internacional e sigillo anche nell'ultimo atto al Maracanã contro il Boca Juniors.
È lui l'unico argentino felice dopo la finale del 4 novembre: «Quello che stiamo vivendo è qualcosa di storico. All'inizio della Libertadores abbiamo tracciato una linea per arrivare in finale. Penso che meritiamo questa coppa. E ora ci divertiamo, abbiamo il Mondiale per Club contro il Manchester City (12-22 dicembre in Arabia Saudita ndr)». Il nativo di Lomas de Zamora, a quota 81 gol in 125 partite con la Tricolor carioca, è stato votato MVP della finale e ha festeggiato, ancora una volta, tracciando una “L” con la mano destra in riferimento ai figli Lorenzo e Leonella.
«È stato speciale giocare contro la squadra bluoro perché sono, alla fine, i colori che ti dominano il cuore - ha detto lo stesso attaccante, nato il 2 febbraio 1988 - . Ho diverse persone vicine che sono del Boca, soprattutto mio cognato. Lo vivo molto da vicino perché quando perde sta molto male e quando vince è felice. L'ho visto piangere per gli Xeneizes. Per lui rappresenta molto. La passione che ha è molto grande. È molto bello quello che il calcio rappresenta per i tifosi». E proprio da tifoso Cano è andato in Qatar per sostenere la Seleccion. Chissà, però, ora possa arrivare la chiamata di Lionel Scaloni. Dopo una Libertadores così, continuare a ignorarlo non sarà affatto semplice.
Getty ImagesGerman Cano, attaccante del Fluminense