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Bellingham: "Il calcio non mi piaceva, preferivo raccogliere margherite"

2 NOVEMBRE
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Il centrocampista inglese del Real Madrid riavvolge il nastro e racconta il primo approccio con il mondo del pallone. Poi fissa gli obiettivi con i Blancos

SPORT TODAY

Protagonista di un avvio di stagione straordinario, con 13 gol in altrettante partite, Jude Bellingham a Parigi ha ricevuto il premio Kopa come miglior giocatore Under 21 al gala del Pallone d'Oro. A margine dell'evento, il centrocampista inglese del Real Madrid ha rilasciato un'intervista a L'Équipe nella quale racconta come è nata la passione per il calcio: «All'inizio non mi piaceva per niente. La verità impazzirei se oggi me ne privassero. Quando ero bambino andavo ad allenarmi e mi dedicavo a raccogliere l'erba, i fiori, facevo delle collane con le margherite per regalarli a mia madre che era fuori dal campo e mi guardava. È stato così, onestamente, e la cosa più bella di tutta questa storia è che probabilmente è questo il motivo per cui alla fine mi sono appassionato al calcio. Mio padre mi portava ad allenarmi. I miei genitori non mi hanno mai obbligato a fare nulla in tal senso purché mi comportassi bene e aiutassi gli altri»

Bellingham, la competizione e il Real Madrid

«Sono sempre stato molto competitivo, anche quando era bambino - continua -. Ho sempre desiderato raccogliere i fiori più belli o essere il più veloce a nascondersi. E quando Stavo crescendo ho avuto qualche problema perché quando perdevo mi arrabbiavo moltissimo, mi rifiutavo di stringere la mano all'avversario, ho imparato a costo di questo che bisogna essere rispettosi. È soprattutto la competizione che mi ha fatto amare questo sport». L'ex Borussia Dortmund ora pensa solo ai Blancos: «In cinque anni spero di aver vinto cinque Champions League, un Europeo e magari un Mondiale. Sono uno che vuole essere il più ottimista possibile e non penso alla sconfitta. Preferisco concentrarmi sul giocare bene e se tra cinque anni la mia famiglia è sana e felice questa è la cosa più importante per me. Devo continuare a giocare come ho fatto finora perché sono convinto di poter fare grandissime cose».

Jude Bellingham riceve il Premio Kopa al gran galà del Pallone d\'Oro

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