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Sabato 13 aprile 1996, stadio The Dell: al termine del primo tempo il Southampton è avanti 3-0 contro il Manchester United grazie alle reti di Ken Monkou, Neil Shipperley e Matt Le Tissier. Le due formazioni rientrano negli spogliatoi e Sir Alex Ferguson è furioso.
Il motivo, però, non è la prestazione dei suoi ragazzi, ma la divisa da gioco indossata. Sì, proprio così: secondo il tecnico scozzese, infatti, la maglia grigia impedisce ai suoi giocatori di essere visibili all'interno del rettangolo verde così impone ai suoi calciatori di svestire la divisa da trasferta e indossare la terza maglia, blu e bianca. Nella ripresa Ryan Giggs accorcia le distanze all'81' ma è ormai troppo tardi per ribaltare il risultato. «I giocatori non sono riusciti a distinguersi. Dicevano che era difficile vedere i compagni da lontano quando alzavano la testa. Il cambio maglia non aveva nulla a che fare con la superstizione», ha commentato nel post partita Sir Alex Ferguson.
Un aneddoto curioso confermato anche dall'ex stella dei Red Devils David Beckham che quel giorno era in campo: «Non è stato il periodo migliore per noi. Effettivamente era dura vedere ognuno dei tuoi compagni in campo, perché si confondevano con il pubblico. Di certo non fu questo il motivo della sconfitta, ma non era facile».
Alla fine, però, il Manchester United supera Nottingham Forest (5-0) e Middlesbrough (3-0) nelle ultime due giornate e si laurea campione d'Inghilterra, bissando poi una settimana dopo (11 maggio) con l'FA Cup vinta 1-0 contro il Liverpool grazie al gol di Cantona all'85'. Sono i primi titoli da calciatore per David Beckham che, tra Red Devils, Real Madrid, Psg e Los Angeles Galaxy, poi vincerà praticamente tutto.
Getty ImagesSouthampton-Manchester United, 13 aprile 1996