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L'esodo in Saudi Pro League è già concluso? Nella finestra di mercato invernale il giro di affari si è fermato a soli 23 milioni di euro, una cifra irrisoria se paragonata ai 950 investiti nella campagna estiva di trasferimenti. La domanda, dunque, è lecita: il campionato saudita ha già perso tutto il proprio appeal oppure risente degli stessi problemi delle altre leghe? Il quotidiano spagnolo Marca è andato in Qatar per cercare una risposta e l'ha ricevuta. I responsabili della Saudi Pro League, infatti, hanno sottolineato: «La nostra lega è soggetta agli stessi problemi di qualsiasi altra, quindi quello che è successo nel mercato invernale è qualcosa di normale e fa parte del sistema calcio. La Saudi Pro League vuole sviluppare e consolidare quello che c'è e non si possono trarre conclusioni su quanto poco sia stato investito nel mercato terminato il 31 gennaio. Siamo entusiasti di ciò che verrà per continuare ad essere una lega forte, ma dobbiamo tenere presente che questo campionato, come tutti gli altri, è soggetto all'ingresso e la partenza dei giocatori in modo normale».
Il "caso Benzema" non sembra destare particolari preoccupazioni: «Crediamo che nessun giocatore possa influenzare il successo della Saudi Pro League in generale e sappiamo che è naturale che qualcuno se ne vada», ammettono alcuni responsabili. Sull'impatto dell'arrivo di Cristiano Ronaldo rivelano: «Non è stato solo nel Paese ma in molti altri paesi arabi, e non solo nei tifosi, ma in centinaia di giovani che lo prendono come esempio». Intanto la Saudi Pro League si prepara a una mini rivoluzione in vista del campionato 2024-25: il numero degli stranieri per ogni squadra passerà da un massimo di otto a dieci, mentre sarà necessario tesserare almeno dieci Under 21.

Getty ImagesCristiano Ronaldo e Karim Benzema