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Adieu Eden! Hazard si ritira dal mondo del calcio a 32 anni

10 OTTOBRE
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Dal mancato pallone d’oro agli anni da protagonista al Chelsea: «Ho realizzato un sogno, ma bisogna sapersi fermare».

SPORT TODAY

«Dopo 16 anni e più di 700 partite giocate, ho deciso di chiudere la mia carriera da calciatore professionista. Ho potuto realizzare il mio sogno, ho giocato e mi sono divertito su tanti campi in giro per il mondo. Durante la mia carriera ho avuto la fortuna di incontrare grandi manager, allenatori e compagni di squadra: grazie a tutti per questi bellissimi momenti, mi mancherete tutti». Mancherà anche lui, a quello che per lungo tempo è stato il suo mondo, la sua culla, il posto dove col pallone incollato ai piedi ha mostrato a tutti il meglio di sé. Eden Hazard si ritira, lo fa a 32 anni, affidando l’addio ai social, con lungo post su Instagram. «Devi saper ascoltare e fermarti al momento giusto», la frase che precede il suo ultimo saluto al calcio, colui che per anni è stato per tutti ‘Le Magicien’ (il mago), quello che ti nascondeva il pallone e partiva verso la porta, stregando le difese di tutto il mondo. Un po' genio e un po' sregolatezza, caratteristiche che si è portato dietro ovunque, in Nazionale e con le squadre di club, e che l’hanno accompagnato fino alla fine. 

Dai chili di troppo a Madrid, per un’ascesa verso l’olimpo dei Galacticos che non è mai arrivata, alle magie di Londra, con la maglia del Chelsea: 110 gol e 92 assist in 352 presenze, considerando Coppe e campionati, sparse in un mare di trofei vinti, tra cui 2 Premier, 2 Europa League e un FA Cup. Lì si che il cielo lo ha toccato, diventando un reale competitor di Ronaldo, Messi e Neymar, in odore di Pallone d’oro, che però non arriverà mai, pur essendoci andato molto vicino. Poi, il buio. Quattro stagioni da incubo, 500 giorni di calcio saltati per colpa degli infortuni, e una condizione mai più ritrovata. 

In Qatar il ‘canto del cigno’, e una consacrazione che non è mai arrivata

Non lo è stato e non lo sarai mai l’erede di CR7 al Real, che lo aveva acquistato per restare lassù, ai vertici del calcio mondiale. Una fine triste, per il giocatore più talentuoso della generazione d’Oro del Belgio, con cui il massimo ottenuto è stato un terzo posto al Mondiale di Russia 2018, ma quella Nazionale poteva e doveva fare molto di più all’epoca. A dicembre scorso, la sua ultima coi ‘Diavoli Rossi’ nei Mondiali in Qatar, chiusi con una deludente eliminazione ai gironi

«Voglio anche ringraziare i club per cui ho giocato: LOSC Lille, Chelsea e Real Madrid; e ringrazio la RBFA per la mia selezione belga. Un ringraziamento speciale alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei consiglieri e alle persone che mi sono state vicine nella buona e nella cattiva sorte. Infine, un enorme grazie a voi, miei fan, che mi avete seguito per tutti questi anni e per il vostro incoraggiamento ovunque ho segnato. Ora è il momento di godermi i miei cari e fare nuove esperienze. Ci vediamo presto fuori dal campo amici miei». Riconoscere che è arrivato il momento di dire basta, a soli 32 anni, è l’ultima giocata da campione che ci lasciato Hazard: un talento che ci ha fatto sognare, prima di sparire, come per magia.

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