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"Penso che chiunque al Marco Simone, chiunque sia stato coinvolto, abbia fatto un grande lavoro. Mai viste tribune grandi come queste. Ho visto molti dei giocatori oggi, alcuni sono arrivati mentre stavo andando via, ma li vedrò tutti stanotte".
La convocazione di Ludvig Aberg, 23enne di belle speranze con neanche un anno di professionismo: "Lui è arrivato nel mio radar a Dubai, a inizio anno. Giocava con Edoardo Molinari, uno dei miei vicecapitani, ed Edoardo mi ha detto: ‘Dobbiamo tenere d’occhio questo ragazzo’. Quando giochi con certi giocatori, puoi dirlo. Hanno un certo talento che vedi quando li guardi colpire e rimani senza fiato, solo per il differente colpo, il suono, la traiettoria. Come sappia guidare la palla è impressionante. Era ampiamente numero 1 nel college. Anch’io lo ero, ma non credo di aver fatto quello che ha fatto lui. Poi è diventato pro. Lo abbiamo tenuto sott’occhio. Ha avuto ottimi risultati. Ho giocato con lui a Detroit. Era 9 sotto il par dopo 16 buche, ed è stato veramente impressionante considerato che sapeva che lo guardavo".
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