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"Ci sono andato tre volte, nel 1993, 1995 e 1997 e ho vinto nelle due ultime occasioni; sottolineo con orgoglio che mi sono qualificato sul campo, allora i primi nove si qualificavano direttamente e tre venivano convocati, adesso i capitani Luke Donald e Zach Johnson hanno potuto scegliere sei golfisti ciascuno. A me sembrano troppi, credo sia quattro il numero ideale: ci saranno quattro esordienti per squadra, e vivranno grandi emozioni; ricordo benissimo il mio primo tiro nel 1993 a Belfry. Non ero stato schierato venerdì, feci un bellissimo drive e pensai -Ho vinto la mia Ryder Cup. Quell'anno, ma fui contento lo stesso: finii addirittura in prima pagina sui giornali inglesi. Non posso scegliere una soddisfazione tra le tante che mi hanno regalato le due edizioni vinte, ho battuto un giovanissimo Tyger Woods, ho fatto buca in uno, ho giocato insieme a Olazabal e con Ballestreros capitano" racconta rimarcando quanto fosse stretto il sentiero per disputare il torneo.
Questo il pronostico sul torneo di Roma: "Nello sport è difficile fare previsioni, ma credo nella squadra europea. Abbiamo una squadra giovane a dimostrare che il golf non è uno sport per vecchi; abbiamo una buona chance, abbiamo campioni come McIlroy e Rahm, ragazzini coraggiosi come Victor Hovland. Ha colpi: non mi pare tipo che perda la testa, l'importante è che il cervello continui a funzionare e che non vinca l'emozione. Immagino Donald lo metta in campo con qualcuno di maggiore esperienza, per capire la Ryder: un conto è giocare per se stessi, un conto giocare per la squadra".
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