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Olimpiadi, Malagò: "I Giochi si faranno, non sarò il Ministro dello Sport"

6 FEBBRAIO
ALTRI-SPORT/GIOCHI OLIMPICI

Il presidente del Coni ha fatto chiarezza: "Ho un impegno sacro con il Cio"

SPORT TODAY

A Radio Rai 2, Giovanni Malagò ha voluto fare chiarezza: “Io il ministro dello Sport? Escludo che questo avvenga. Ma comunque sempre parlando del libro dei sogni, io sono impegnatissimo nelle cose che sto portando avanti. Avevo promesso che mi sarei ricandidato (alla presidenza del Coni, ndr) quando abbiamo portato i Giochi a Milano-Cortina, ho un impegno sacro con il Cio dopo le Olimpiadi, con l’assegnazione molto legata alla mia persona. Non sarei serio se questo discorso non lo portassi avanti”.

Il presidente del Coni tocca anche un tema caldo: “Sull’autonomia del Coni, non tutto è ancora risolto e in più ora abbiamo una situazione politica abbastanza particolare. Siamo arrivati all’ultimo millesimo di secondo possibile per avere un riconoscimento che era sacrosanto. Ma il decreto deve ancora essere convertito. Di sicuro il decreto ha sancito un concetto che penso sia chiarissimo”.

Tokyo è l'obiettivo prefissato dell'anno: “I Giochi si faranno, non c’è dubbio. Anche se i cittadini di Tokyo hanno detto no alle Olimpiadi, si faranno. Dipende anche da come si pone la domanda ai cittadini, perché se la domanda è: preferiresti fare le Olimpiadi a luglio di quest’anno o il prossimo senza la pandemia e con il pubblico? È normale come rispondono. Mori (presidente del comitato organizzatore, ndr) è stato solo l’ultimo a ribadirlo dopo che lo hanno fatto le massime autorità istituzionali del Paese. Si possono ipotizzare tutta una serie di regole che sono state già codificate e ci sarà una bolla particolare anche se c’è lo spiraglio di avere una certa elasticità legata ai vaccini”. 

Malagò

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