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Carlos Alcaraz 10
Per quasi due set della finale lo spagnolo sembra la versione moderna di Calimero, ma è poi bravissimo ad approfittare del “braccino” di Djokovic nel tie-break della seconda frazione di gioco, non tremando nei momenti decisivi di una partita che lo consacra definitivamente: magari non vincerà 22 Slam come il suo connazionale Rafa Nadal, tuttavia il 20enne di El Palmar ha il potenziale per arrivare tranquillamente in doppia cifra.
Novak Djokovic 9,5
Non c’è modo più atroce di perdere una finale Slam come quello che chiude il regno londinese del campionissimo serbo, però Nole esce comunque a testa altissima da un duello in cui appare in debito d’ossigeno sin dall’inizio del 3° set, invecchiato all’improvviso di dieci anni dopo aver regalato in modo incredibile il tie-break del 2°. La sensazione è che, senza quell’errore inusuale di rovescio sul set-point, il nativo di Belgrado si sarebbe imposto piuttosto comodamente, ma ad onor del vero era comunque in credito con la fortuna dopo i crampi che avevano colpito Alcaraz al Roland Garros proprio quando l’iberico sembrava lanciato verso una vittoria in rimonta simile a quella ottenuta poi a Londra.
Jannik Sinner 7
Il giudizio sull’altoatesino non può essere altissimo perché la semifinale è frutto di un tabellone simile ad un’autostrada deserta; in ogni caso, l’azzurro è bravo ad approfittarne anche se gli manca un po’ di personalità per allungare il match contro Djokovic in cui spreca malamente due set-point che avrebbero riaperto l’incontro.
Daniil Medvedev 6
Fa il compitino il russo che arriva tra i primi quattro a Wimbledon senza brillare eccessivamente per poi farsi travolgere da un Alcaraz che gli concede le briciole, impedendogli di conquistare più di tre giochi a set; dal terzo tennista del ranking ATP è lecito attendersi qualcosa in più.
Matteo Berrettini 9
Tenuto conto che il romano si era presentato allo Slam londinese con enormi dubbi sul suo stato di forma, i risultati ottenuti dall’italiano hanno il sapore del miracolo senza dimenticare la sfortuna di trovare già agli ottavi il futuro vincitore, Alcaraz, al quale strappa un set prima di calare alla distanza. Magari sulle superfici più lente il capitolino farà fatica ad ottenere i risultati conquistati in passato, però a Wimbledon avrà sempre una chance di arrivare in fondo.
Christopher Eubanks 8,5
Vive tre settimane da urlo il 27enne di Atlanta che trionfa a Maiorca e raggiunge poi i quarti a Wimbledon, salendo così dalla posizione numero 77 alla 31 in classifica; oltre ai sorprendenti successi ai danni di Cameron Norrie e Stefanos Tsitsipas, da segnalare anche l’ottima difesa contro Medvedev in cui arriva vicinissimo ad un nuovo colpaccio.
Holger Rune 7
L’erba non è certamente la superficie preferita dal danese che trova comunque la forza per imporsi in rimonta contro Alejandro Davidovich Fokina e Grigor Dimitrov prima di fermarsi opposto al ciclone Alcaraz che lo liquida in 3 set: secondo noi, molto presto lo scandinavo sarà nella top 3.
Stefanos Tsitsipas 4
Niente da fare per il greco, costretto nuovamente ad impersonare il ruolo di gregario in un’annata in cui è ancora a secco di titoli; questa volta l’ateniese si fa sorprendere da Eubanks negli ottavi dopo aver rischiato l’eliminazione già nei primi due turni con Thiem e Murray.
Casper Ruud 5
Dopo la finale raggiunta a Parigi, nessuno si aspetta che il norvegese riesca a ripetersi a Wimbledon, tuttavia la resa incondizionata contro il modesto atleta di casa Liam Broady, che lo lascia a zero nel set decisivo, andrebbe evitata da un atleta del suo calibro.
Nell’augurarvi un buon inizio di settimana, vi salutiamo con la speranza di avervi tenuto compagnia durante questo Slam londinese ricco di emozioni.
Europa PressCarlos Alcaraz will face Rafael Nadal next