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A La Gazzetta dello Sport, Becker ha ammesso di vedere nello spagnolo un giovane Boris: "Carlos Alcaraz mi ricorda di quando ero teenager e ho simpatia, rispetto e ammirazione per lui. Penso che vada riconosciuto il grande lavoro di Juan Carlos Ferrero, ha creato una condizione perfetta per farlo crescere. Djokovic fisicamente dimostra davvero dieci anni di meno. Il segreto della sua longevità è che lui vive per il tennis, per migliorarsi, lui respira tennis. Ogni mattina si sveglia cercando il modo di essere migliore del giorno precedente. È un grande esempio per tutte le prossime generazioni".
Becker è tornato anche a commentare la prestazione di Sinner contro Djokovic in semifinale: "Ho un grande affetto per Jannik, mi piace moltissimo come persona e spero che abbia una grande carriera. Se però devo fare il mio “lavoro” di analisi devo dire che è più lui ad aver perso la semifinale che non Novak ad averla vinta. Ha perso subito il servizio nei primi due set, è entrato in campo un po’ troppo timido, ed è una cosa che non puoi fare se giochi contro un grande campione. Ha avuto set point e avrebbe dovuto chiudere, invece ha commesso degli errori. Rispetto allo scorso anno speravo di vedere più miglioramenti, ma Jannik deve comunque essere orgoglioso del torneo che ha fatto".
Infine, una frecciata anche a Berrettini: "Penso che la finale di Wimbledon di due anni fa, il successo e gli infortuni lo abbiano messo un po’ fuori fuoco. Ora ha rimesso il tennis in cima alle priorità e spero per lui ci sia un futuro ricco di successi perché lo merita".
Getty ImagesBoris Becker