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Il numero 1 del mondo ha piegato fin qui facilmente Holger Rune e Tallon Griekspoor, anche se bisognerà attendere test più probanti per capire meglio l’effettivo stato di forma del 34enne serbo. Arrivare qui da vincitore di 3 Slam mette comunque addosso a Nole una pressione inimmaginabile, essere ad un passo da un'impresa simile deve far stare svegli la notte. Rod Laver è stato l’unico a riuscire in una simile impresa nell’Era Open, ma bisogna tornare al lontano 1969.
Oltre a ciò, in caso di vittoria finale, non ci sarebbe solamente il Calendar Grande Slam a renderlo felice, ma anche la consapevolezza di aver superato gli eterni rivali Nadal e Federer, entrambi fermi per infortunio, nel numero di Slam 20 (per ora sono tutti fermi a quota 20).
Intervistato da ESPN in questi giorni, Djokovic ha illustrato il suo modo di convivere con la pressione:
"La pressione ce l’abbiamo tutti quanti, ma è chiaro che per i migliori è ancora più incessante. La pressione è un fardello di cui bisogna tenere conto, ma io l’ho spesso utilizzata a mio vantaggio. Sono davvero convinto che la pressione sia un privilegio, mi sento orgoglioso di essere in una posizione simile. Essere nella conversazione sul GOAT insieme a Rod Laver, Martina Navratilova, Serena Williams, Billie Jean King, Roger Federer e Rafael Nadal, è semplicemente fantastico per me. Cerco di trarne forza e motivazione. Il fatto che io abbia vinto otto degli ultimi 12 Slam disputati mi riempie di fiducia e incide sugli avversari, che sanno di dover giocare al massimo del loro potenziale. Ho un vantaggio mentale contro di loro quando scendiamo in campo”.
Getty ImagesNovak Djokovic