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"Penso di poter essere pronto a giocare con i migliori", queste le parole di Alcaraz, che dopo aver battuto Rafael Nadal ai quarti di finale, Novak Djokovic in semifinale e Alexander Zverev in finale, è con i suoi 19 anni e 3 giorni il più giovane tennista a diventare campione di Madrid. Prima di lui, soltanto altri due spagnoli erano riusciti nell'impresa, non in età così giovane: Juan Carlo Ferrero e Rafa Nadal.
Il giovane spagnolo sta davvero trovando la sua consacrazione in questa prima parte di stagione: un'escalation importante verso le posizioni più alte del ranking mondiale, condita da ottime prestazioni contro avversari forti e affermati, come quanto successo a Madrid.
Il paragone con Rafael Nadal è ormai sotto gli occhi di tutti ed è normale che sia così: del resto anche i risultati iniziano ad essere per certi versi piuttosto simili nella loro bontà.
Alcaraz è il secondo giocatore più giovane a vincere in un master 1000, dopo che proprio Nadal trionfò all'età di 18 anni a Montecarlo e Roma. Ma c'è di più: il giovane talento iberico è diventato l'unico tennista nella storia a battere nello stesso torneo in due giorni consecutivi prima Djokovic e poi Nadal.
La maturazione di Carlos si può leggere analizzando anche altri numeri: su 14 match disputati, contro avversari della top ten, riferito al ranking mondiale, Alcaraz ha vinto 11 match, di cui gli ultimi sette consecutivi. Ecco perché è davvero pronto a giocare e lottare contro i più forti del panorama tennistico mondiale: ha già dimostrato di poterlo fare.
Se sotto il punto di vista fisico sembra non avere punti deboli perché la stanchezza a 19 anni si sente in maniera diversa rispetto a 30, anche il recupero energetico è completamente diverso e più breve. Fisico e psiche però vanno di pari passo e anche sotto questo profilo, sembra che Alcaraz abbia imparato a gestirsi: stress, tensione e pressione ci sono, ma pare ormai in grado di controllare tutto come se fosse un numero uno navigato. Con questi numeri, tutto è possibile.
getty imagesCarlos Alcaraz