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Si torna alla vittoria in Canada: “Jannik ha saputo essere costante e sfruttare quello che il tabellone gli ha dato. Ha affrontato giocatori, oggettivamente, alla sua portata e ha saputo batterli in maniera autorevole. Non è una cosa così scontata, anzi, perché stiamo vedendo in questi tornei che di certo non vi sia nulla. Tuttavia, bisogna anche essere onesti e affermare che nel raggiungimento di questi traguardi, ivi compresa la semifinale a Wimbledon, sia stato agevolato nel fronteggiare tennisti inferiori, a prescindere da quello che dice la classifica. Giusto quindi tener conto anche di questo, altrimenti non diamo il giusto peso a quanto sta accadendo“.
Sono mancati i campioni come Alcaraz e Medvedev nel suo percorso, ma nel caso come sarebbe andata? “Non si può rispondere a questa domanda, ma chiaramente se si fosse trovato a giocare contro lo spagnolo in semifinale e il russo in finale, come era accaduto a Miami, sarebbe stato più difficile vincere, ma un successo in quel caso avrebbe avuto un significato diverso sulla base dei rivali che avrebbe battuto. E’ innegabile“.
Nargiso vede un difetto in Sinner: “Quello che balza all’occhio è la continuità al servizio. Jannik è devastante in risposta perché, nonostante abbia servito male nel corso dell’intero torneo a Toronto, è riuscito a vincere, perdendo solo un set da Monfils. E’ tutto dire su quanto sia abile a rispondere, ma per potersi confrontare con tennisti come Djokovic, Alcaraz e Medvedev non può permettersi di perdere con tanta frequenza la battuta“. Tempo per risolvere il problema ce n'è: “Potrà sicuramente migliorarlo, perché ora come ora il movimento è tutt’altro che perfetto: il lancio è spesso troppo a sinistra, deve variare maggiormente le traiettorie e a volte si trova non nella posizione corretta nel portare il primo colpo, facendosi cogliere impreparato. Nel gioco orizzontale è fortissimo, specie dalla parte sinistra, ma se vuole vincere Slam deve assolutamente crescere in termini di continuità con questo fondamentale. Comunque, mettiamoci in testa che non è che poi il suo servizio diventerà come quello dei migliori battitori del circuito, perché alla fine le caratteristiche sono quelle“.
Us Open quasi al via: “Vedo un contesto decisamente aperto. Sinner può essere ritenuto tra i favoriti, ma il suo rendimento è legato soprattutto alla battuta e un po’ anche all’efficienza del dritto quando lo gioca in corsa. Chiaramente ci sono Djokovic, Alcaraz e Medvedev e poi attenzione alle mine vaganti come Hurkacz, Fritz e Tiafoe in grado di esaltarsi sui campi rapidi“.
Il mirino si sposta su Musetti; “Quando un giocatore nota di non avere attualmente gli strumenti per battere il proprio avversario, allora si lascia anche un po’ travolgere dalla frustrazione. Comprendo che il linguaggio usato possa piacere poco, però è altrettanto chiaro che un giocatore come Medvedev sia in grado di mettere molto in difficoltà il toscano, con colpi sempre diversi e profondi. Per caratteristiche Musetti farà sempre tanta fatica contro il russo“. Il futuro di Musetti: “Lorenzo avrà, come tutti i giocatori, le proprie caratteristiche. Sta lavorando per giocare più vicino e rispondere in maniera aggressiva e sicuramente farà dei passi in avanti, ma alla fine certe criticità sono insite nel modo di intendere il tennis. Parliamo di un tennista molto forte, in grado di giocare bene su tutte le superfici, ma avendo sulla terra le chance per fare il meglio possibile“.
Berrettini: “Indubbiamente manca dal punto di vista atletico, lento negli spostamenti laterali e per un giocatore come lui non essere al meglio fisicamente è troppo penalizzante. Il non aver disputato così tante partite può essere un problema in vista degli US Open, spero che sia fortunato nel sorteggio e possa avere la chance di fare partite a New York e magari trovare la condizione, un po’ come ha fatto a Wimbledon. Lui è un po’ un animale da Slam e sa interpretare bene i match al meglio dei cinque set“.
Getty ImagesMomenti anche di nervosismo per l\'azzurro che in un frangente particolarmente caldo del match ha tentato di distruggere la racchetta