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La tarantina si è così raccontata a Il Tempo.
"Diciamo che affrontare Serena Williams, la Sharapova e la Azarenka non era facile. Sono avversarie che quando ci giocavi contro, non eri particolarmente felice di incontrarle. Colpi e tecnica non mi mancavano. Avere un po’ della loro potenza, resistenza e altezza sinceramente non mi sarebbe dispiaciuto”.
Roberta Vinci ha è stata numero 7 del mondo in singolare nel 2016 ed è stata a lungo numero 1 della classifica di doppio insieme a Sara Errani.
Poi ricorda la finale del 2015 persa contro l'amica Pennetta: "Due pugliesi che hanno compiuto il viaggio della vita. Non ci penso più a quella partita. Non sono la tipa che rimugina. Posso dire solo peccato, ma non altro. Flavia è stata più brava di me. Ha meritato. Io sono arrivata probabilmente un po’ stanca e meno lucida. Però insieme abbiamo fatto la storia. Va bene così”.
“L’unica cosa che mi dispiace dal punto di vista tennistico è non essere riuscita a vincere una medaglia alle Olimpiadi. Ci siamo fermate due volte nei quarti, in doppio, io e Sara: una volta con le Williams e un’altra con due ceche. Peccato. Ci è un po’ girata male. Dispiace perché avrebbe significato chiudere il cerchio. Ma pazienza”.
Getty ImagesRoberta Vinci