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Tra i temi toccati anche la "poca" attenzione rivolta al tennis in rosa.
"Seguono di più gli uomini perché il tennis maschile esercita un’attrattiva infinitamente maggiore, non lo nego, sono obiettiva. Una partita tra Djokovic e Alcaraz piace più di un Sabalenka-Swiatek. Sinner, Musetti, Berrettini e tutti gli altri hanno fatto un percorso straordinario e hanno un luminoso futuro davanti a loro – ha detto Elisabetta -. Non provo nessuna invidia, anzi, ma nel silenzio generale il gruppo delle migliori ragazze italiane sta facendo progressi e ottenendo risultati egregi. Abbiamo grandi stimoli, poca invidia reciproca e speriamo di fare qualche risultato grosso anche in Fed Cup. Per un lungo periodo, quello di Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci, in Italia quando si parlava di tennis si parlava solo delle ragazze. Adesso i risultati stanno arrivando principalmente dagli uomini, che sono più avanti a livello di gioco e classifica, quindi non ci trovo nulla di strano“.
Poi Cocciaretto parla dei progressi ma anche dei tanti infortuni avuti in passato.
"Quando sono stata costretta all’operazione ho pensato che prima di infortunarmi avevo in testa solo la classifica, migliorare il numerino che ogni lunedì compariva di fianco al mio nome, e avevo smesso di fare progressi. Lo sviluppo del mio gioco si era incartato. In un certo senso l’infortunio è stata una benedizione, perché sono tornata a concentrarmi sulle cose che contano davvero nella nostra professione: una buona preparazione atletica e il lavoro sul campo per affinare colpi e strategia. Potrà sembrare banale, ma sono rientrata in campo migliore di quando sono stata costretta a uscire“.
Poi, tenendo i piedi ben saldi a terra, parla dell'Università e degli studi di Giurisprudenza: "Superare la tensione per un esame mi aiuta a gestire la pressione in vista di una partita più di quanto non sia vero il contrario. Quando si avvicina la sessione sono preoccupatissima, anche se sono migliorata, perché agli inizi tremavo letteralmente. L’esame di Diritto Costituzionale mi ha distrutta. Ci sono i professori che in qualche modo mi conoscono, che sanno la vita che faccio, e sono abbastanza tranquilli con me. Ma la maggior parte di loro non ha idea di chi io sia, e ci vanno giustamente giù pesanti. L’avvicinamento alle partite in confronto è uno scherzo: è solo tennis, mica vado sulla luna".
Getty ImagesCocciaretto