_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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A "Gazzetta dello Sport" ha infatti rassicurato sulle sue condizioni: «Sono guarito, l’infortunio per fortuna si è risolto piuttosto in fretta e ho potuto allenarmi molto bene durante queste settimane di pausa».
Poi, le parole anche suo storico allenatore Vincenzo Santopadre: «Vincenzo sa ascoltare, questo è il più importante dei segreti. E poi siamo maturati insieme, lui mi ha preso che ero un tredicenne anche piuttosto scarso e io mi sono fidato di un allenatore che in quel momento faceva semplicemente il maestro di tennis all’Aniene. Oggi lui è un coach di livello mondiale e io un top test: ci siamo arricchiti a vicenda, umanamente e tecnicamente».
E su cosa potrebbe migliorare, non mancano gli spunti: «Non si finisce mai di imparare e du crescere. Dovrò presentarmi a rete con più frequenza dovrò essere più "verticale", rendere più efficace la risposta al servizio, in particolare con il rovescio. E anche la battuta, per continuare a rimanere un punto di forza, deve essere lavorata nel modo giusto».
Gli viene chiesto qual è la cosa che gli piace di più dell’essere tennista. Risponde:
«L’indipendenza. Poter scegliere il meglio per me stesso: se dovessi decidere di partire due mesi per un’isola deserta, nessuno potrebbe impedirmelo. Poi, la competizione: per un’agonista come me è adrenalina pura. Infine, avere reso migliore con il mio lavoro la vita delle persone che amo».
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