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Oggi è già tempo di semifinali: in campo ci saranno il belga David Goffin e l’australiano Alex de Minaur a darsi battaglia, rispettivamente n.2 e n.4 del seeding. Goffin viene da un 2020 molto negativo, che lo ha visto scivolare dalla posizione n.10 alla n.16 del ranking, venendo sconfitto con grande consuetudine. Per questo motivo il tennista belga ha cambiato allenatore lasciando Thomas Johansson, con cui collaborava dall’inizio del 2019 rivolgendosi al connazionale Germain Gigounon, ex top-200 ATP, per rimettersi in carreggiata. Ecco perchè per lui la semifinale di oggi vale davvero tanto.
Dall’altra parte della rete però ci sarà un giocatore non facile da superare che fa della solidità il proprio credo. Il n.23 del ranking è reduce da un’annata dove ha raggiunto per la prima volta i quarti di finale di uno Slam, ovvero agli US Open, la finale ad Anversa (Belgio) e i quarti a Sofia (Bulgaria), dove è stato sconfitto da Jannik Sinner al termine di un match tecnicamente ed agonisticamente molto apprezzabile.
L'altra semifinale sarà il confronto tra le sorprese o, se volete, tra gli “ammazza italiani”. Sì, perché se è vero che Goffin ha piegato nettamente Travaglia, il kazako Alexander Bublik (testa di serie n.8) e il francese Jeremy Chardy (n.72 ATP) sono stati i giustizieri di Berrettini e di Fabio Fognini, coloro che sembravano destinati ad essere protagonisti di questa semifinale. Il kazako gioca un tennis imprevedibile, mentre Chardy è in un ottimo stato di forma.
La sfida è aperta ad ogni risultato, non essendoci uno storico che possa far pendere la bilancia in favore dell’uno o dell’altro.
Getty ImagesDavid Goffin