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Sonego spiega la debacle agli US Open: “Ho avvertito troppa tensione”

22 SETTEMBRE
TENNIS

Il torinese, impegnato attualmente nell’ATP 250 di Metz, ha fatto il punto sui problemi avuti a Flushing Meadows, unico neo di un’estate che ha saputo regalargli parecchie emozioni.

SPORT TODAY

C’è fondamentalmente solo un motivo dietro all’opaca prestazione fatta registrare da Lorenzo Sonego agli ultimi US Open ed è un motivo di cui il torinese è parso pienamente consapevole.

“Avevo aspettative alte per quel torneo e sentivo la tensione in maniera maggiore rispetto ad altre volte. Ci tenevo a fare bene e, proprio per questo, mi sono irrigidito a livello di muscoli” ha raccontato l’allievo di Gipo Arbino nella lunga intervista rilasciata nel corso di “TennisMania” di Sport2U.

“L’avversario, poi, mi ha creato grandi difficoltà con un modo di giocare particolare. Ha un gran servizio, alcuni game li gioca bene, altri meno, e non ti fa mai entrare in ritmo”, ha continuato Sonego analizzando il k.o. patito al 1° turno dello Slam newyorchese contro Oscar Otte.

“Il primo turno poi, si sa, è sempre complicato, perché devi adattarti alle condizioni del campo, al clima e la tensione è enorme. Peccato perché stavo giocando bene in quel periodo, ero in forma e reduce da diverse belle partite, come contro Alcaraz e Tsitsipas a Cincinnati. Evidentemente essermi sentito troppo carico è stato un boomerang”.

La deludente esperienza a Flushing Meadows è stata però pienamente compensata dalle emozioni vissute qualche settimana prima alle Olimpiadi di Tokyo, le prime in carriera per il piemontese.

“L’emozione più bella è stata seguire la finale del salto in alto e l’oro di Marcell Jacobs nei 100 metri. L’ho vissuta davvero come se fossi stato lì a bordo pista. Purtroppo, a Tokyo non potevi andare a seguire gli altri sport, ma avrei voluto vedere l’Italia del basket, per esempio” ha raccontato Sonego.

“Le Olimpiadi sono una esperienza unica. In quell’occasione quando giochi vuoi fare bene e ci tieni in maniera particolare. L’atmosfera è magnifica, vedere gli atleti di tutti i Paesi riuniti, confrontarsi, notare la professionalità che si respira in ogni istante è incredibile. Tokyo me la porterò sempre nel cuore, anche perché è stata la mia prima Olimpiade”.

La particolarità dell’avventura giapponese ha dunque totalmente ammaliato Sonego il quale ora, nel finale di stagione, farà di tutto per cogliere altre belle soddisfazioni.

“Innanzitutto, giocherò gli ultimi due Masters1000 della stagione quindi l’ATP 500 di Vienna, nel quale ho fatto bene l’anno scorso. Cercherò di dare il massimo per fare ulteriore esperienza, poi il sogno sono ovviamente le ATP Finals, perché si disputano nella mia città ma, ad ogni modo, non ho fretta di arrivarci. Posso pensarci anche nei prossimi anni” ha ammesso il classe 1995.

“Quindi c’è la Davis. Siamo un bel gruppo e possiamo puntare in alto. Sono a disposizione della squadra, se Volandri vorrà io sono prontissimo La programmazione è mirata per arrivare bene anche a questi mesi. Mi sento in forma anche se ho giocato tanto e ci tengo a proseguire in questo modo” è stata la chiosa del numero 24 del ranking ATP.

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