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Roland Garros, Djokovic: “Sapevo come stancare Musetti. Ha tante qualità”.

8 GIUGNO
TENNIS

"Musetti, ormai, lo conosco bene. E’ un bravo ragazzo e ci siamo pure allenati insieme. E’ sulla buona strada per diventare un top player"

SPORT TODAY

Non è stata sicuramente una partita qualunque quella di ieri per Lorenzo Musetti, ma nemmeno per Novak Djokovic che ha dovuto prima faticare per poi avere la meglio contro il nostro tennista azzurro.

Il giovane Musetti infatti, ha messo spalle al muro il fuoriclasse serbo, vincendo i primi due set. Successivamente, però, il campione è emerso e sfruttando anche il fatto di essere sicuramente più abituato a giocare incontri particolarmente lunghi, ha ribaltato la sfida ed è stato in grado di strappare il pass per i quarti.

Al prossimo turno, Djokovic troverà un altro italiano. Il serbo, infatti, è atteso dalla sfida contro un Matteo Berrettini particolarmente in forma. Il tennista romano non è sceso in campo per il quarto turno, dato che il suo avversario designato Roger Federer ha deciso di dare forfait.

Djokovic, in conferenza stampa, ha parlato sia di Musetti che di Berrettini.

Queste le parole del serbo: “Devo dire che mi è piaciuto perdere i primi due set. Mi piace la tensione che c’è quando giochi con le spalle al muro. Ho giocato male all’inizio, commettendo molti errori. Per questo devo dare merito a Musetti che mi ha saputo mettere in difficoltà. Dal terzo set, però, qualcosa in me è cambiato. Peraltro, sul finire del terzo set ho notato che Musetti iniziava a essere stanco e ne ho approfittato. E’ un peccato che Lorenzo non sia riuscito a reggere un incontro così lungo. La mia esperienza, in questa sfida, è stata fondamentale. Musetti, ormai, lo conosco bene. E’ un bravo ragazzo e ci siamo pure allenati insieme. E’ sulla buona strada per diventare un top player. Ora mi aspetto una bella partita contro Matteo Berrettini. Lui ha due armi veramente importanti: un ottimo servizio e un grande dritto. E’ in forma, ha tanta esplosività nel suo gioco ed è molto aggressivo. Nell’ultimo biennio è stato uno dei primi dieci giocatori al mondo“.

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