Olimpiadi Parigi, il miracolo di Musetti: “Alle 8 ero ancora in Croazia”

L’avvicinamento di Lorenzo Musetti alle Olimpiadi di Parigi è stato a dir poco avventuroso: “Ho finito il match ad Umago alle 23:30 e, dopo le interviste di rito, sono arrivato in camera all’una di notte: per fortuna, ho una compagna che è una santa e aveva già preparato tutte le valigie, ma comunque con tutta quell’adrenalina non sono riuscito a dormire. Avevamo l’aereo alle otto, ma ci voleva un’oretta da Umago e ci siamo alzati dal letto alle 06:00. Sono, così, atterrato a Parigi alle 9:45 e arrivato all’hotel verso le 11:00 senza, però, avere l’abbigliamento del Team Italia. Avevo il riscaldamento alle 16:00, ma quando sono arrivato la Pegula, che giocava prima di me, era già in vantaggio per 6-3 2-0 per cui non c’è stato tempo neanche per quello. Alla fine, è stata l’adrenalina che avevo addosso a darmi la carica”.

L’azzurro ha, poi, spiegato perché ha deciso di giocare a Umago: “Avevo saltato la settimana precedente perché ero arrivato in semifinale a Wimbledon, ma ho bisogno di punti per avvicinare i miei traguardi in classifica e le Olimpiadi non ne danno per cui ho cercato di prenderli in Croazia”.

Non si sbilancia, infine, sul forfait di Jannik Sinner: “Onestamente non conosco la sua situazione per cui non posso assolutamente giudicare. Non posso sapere se abbiamo influito la mancanza di punti ATP, ma se ha rinunciato significa che non poteva giocare".

Getty ImagesLorenzo Musetti