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Musetti utilizza il rovescio a una mano: "Gioco il rovescio a una mano da quando avevo 9 anni: piaceva a mio padre e mi è venuto spontaneo. Simone, piuttosto, ha cercato di svecchiarmi: quando ci siamo incontrati facevo troppe azioni in back, troppe smorzate. Mi ha incanalato verso un tennis più moderno. Come dice lui, viene prima la torta e poi la ciliegia".
Il confronto con Sinner: "Jannik è tre step davanti a me, lo ringrazio ma il più forte ora è lui. Ad essere al centro dell’attenzione mi fa un grande favore: agli Internazionali ero più stanco per le interviste che per aver eliminato Wawrinka. Io ho così tante soluzioni che spesso vado in conclusione e mi confondo…Sinner ne ha tre o quattro che fanno davvero molto male e non sbaglia mai“.
Sul futuro: "Conterà aver giocato il più possibile e ad alto livello. Le ATP Finals sono lontane però sarebbe bellissimo realizzare questo sogno entro il 2025. Mi ci vedo“.
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