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Il giocatore serbo ha voluto precisare quale sia la sua posizione ufficiale: “Non sono in assoluto contrario alle vaccinazioni: non escludo di vaccinarmi contro il Covid in futuro, e capisco che a livello globale, tutti stanno cercando di fare un grande sforzo per gestire questo virus e mettere, si spera, una parola fine a questa situazione. Ma ho sempre sostenuto la libertà di decidere cosa mettere nel proprio corpo. I principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile. Sono attento al discorso del benessere, alla dieta, agli schemi di sonno”.
Djokovic è poi tornato a parlare di quanto successo in Australia poco più di un mese fa. Il suo arrivo, il visto, l'espulsione dal paese e l'estromissione dal primo Slam stagionale. Non mi piace che si pensi che abbia fatto qualcosa per ottenere un test positivo e alla fine andare in Australia“, in riferimento alle indiscrezioni circa la veridicità del suo tampone positivo alla base della richiesta di esenzione medica avanzata. “C’è stato un errore di dichiarazione del visto che non è stato commesso deliberatamente. Ma il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel paese o in città, cosa con cui non sono d’accordo. Ero triste e deluso dal modo in cui la vicenda è finita. Per me non è stato facile”.
Intanto tra una settimana Nole tornerà in campo per giocare il suo primo vero torneo ATP dell'anno a Dubai. Negli Emirati non c’è l’obbligo di vaccino per partecipare al torneo e l'obiettivo del serbo è adesso quello di tenere a distanza il numero due del mondo Daniil Medvedev. Certo che se il serbo confermasse il suo veto alla vaccinazione, l’avvicendamento sul trono del ranking ATP potrebbe essere solo questione di tempo.
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