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“Secondo me ha esagerato. Un conto è fare lo show, un altro è non avere rispetto. E’ un personaggio, ma ci sono dei limiti - dice Jannik -. Per esempio dovevo aspettare che fosse pronto, a volte si buttava per terra. Inoltre mi ha tirato addosso davvero tante volte. Forse dovevo essere io ad andare dall’arbitro a dirgli di far rispettare la regola dei 25 secondi. Una volta ha ricevuto il time violation, ma non quando è uscito dal campo dopo uno scambio molto lungo. E’ stato bravo perché ha messo dentro questo, ma è andato un po’ oltre. Ovviamente mi ha disturbato, ma mi fa anche capire che devo imparare tante cose. La verità è che se avessi servito bene per un game in più non sarei neanche qua a parlarne“.
“Stavo giocando bene, ho fatto quell’errore quando stavo servendo per il match (15-0, rovescio in rete), poi ho servito peggio e ha iniziato lo show - continua il 20enne di Sesto Pusteria -. Dovevo reagire e invece non l’ho fatto. In realtà devo conoscere anche me stesso. Quando succedono cose del genere, magari a volte gioco meglio se sto zitto. Sono queste le cose che devo imparare a vent’anni - ha spiegato Jannik -. Per quanto riguarda il tennis oggi andava tutto bene, voglio dire ero avanti 6-3 5-2. Poi dopo l’ha vinta lui ed è andata così, però, ripeto…Io non sono il tipo che spacca le racchette. Tante persone vorrebbero una racchetta ma non hanno i soldi. Noi giochiamo con le racchette e quando le spacchi non ce le hai più“.
“Ho lasciato qua punti importanti, soprattutto in ottica Race, visto che avrei potuto guadagnare 100 punti in più. Lì a Parigi c’è tanta tensione per tutti, è un peccato” ha concluso Sinner.
Getty ImagesFrances Tiafoe e Jannik Sinner