_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
(function(w,d,s,l,i){w[l]=w[l]||[];w[l].push({'gtm.start': new Date().getTime(),event:'gtm.js'});var f=d.getElementsByTagName(s)[0], j=d.createElement(s),dl=l!='dataLayer'?'&l='+l:'';j.async=true;j.src= 'https://www.googletagmanager.com/gtm.js?id='+i+dl;f.parentNode.insertBefore(j,f); })(window,document,'script','dataLayer','GTM-T4S39TC'); grecaptcha.ready(function() { grecaptcha.execute('6LeaCm0lAAAAAJk-8YrUcXgyA81YOGqyzEgCTWkN', {action: 'pageview'}).then(function(token) { var score = token.score; var dataLayer = window.dataLayer || []; dataLayer.push({ 'reCaptchaScore': score }); }); });Al Roland Garros ieri, al termine della partita contro con lo statunitense Aleksandar Kovacevic (vinta per 6-3 6-2 7-6), Novak Djokovic aveva scritto sulla telecamera “Il Kosovo è il cuore della Serbia. Fermate le violenze”.
In conferenza stampa ha poi spiegato di essere “contro le guerre, contro i conflitti e la violenza di qualsiasi tipo e l'ho sempre espresso pubblicamente. Non so se verrò multato ma non ho riserve. Mi dispiace molto che ci troviamo in questa situazione poco invidiabile. Il Kosovo è il nostro cuore e la nostra base, fulcro di eventi storici per il nostro Stato. Mi sento responsabile come figura pubblica, indipendentemente dal settore in cui opero, e come figlio di un uomo nato in Kosovo, mi sento ulteriormente responsabile di esprimere il mio sostegno al nostro popolo e a tutta la Serbia”.
Djokovic faceva riferimento agli scontri tra le truppe della Kfor e i dimostranti serbi contrari ai nuovi sindaci di etnia albanese che sono stati eletti nei quattro maggiori Comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba.
Il suo messaggio, però, non è piaciuto alla ministra dello Sport francese (in passato anche direttrice della Federazione francese di tennis) Amélie Oudéa-Castéra, che lo ha definito “non appropriato, militante e molto politico”. “Quando vogliamo mandare messaggi in difesa dei diritti umani, messaggi che uniscono persone sulla base di valori universali, un atleta è libero di farlo – ha sottolineato la ministra – Ma in questo caso parliamo di un messaggio militante e politico e questo non deve accadere nuovamente”.
Getty ImagesNovak Djokovic