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Djokovic arrivava da un infortunio e la moglie Jelena, come riporta il Corriere della Sera, ha svelato: "A Miami ha perso quella partita in modo terribile. Poi è venuto da noi e ci ha detto “Ragazzi, sapete una cosa? Ho finito, smetto”. Dopo quella partita voleva smettere. Abbiamo pianto e gli abbiamo detto che non poteva farlo, che non era il momento giusto. Non voleva giocare a tennis e non voleva nemmeno vedere una palla passare davanti a lui. Non voleva saperne nulla".
Proprio Jelena però è stata decisiva per il dietrofront: "Porto i bambini al campo da tennis ogni giorno. Il terzo, o il quarto è arrivato Novak, ha visto che ci stavamo divertendo e che non era un allenamento come quello a cui era abituato da anni. Ho iniziato a prenderlo in giro, a dirgli che si era arreso e che toccava a noi giocare a tennis. Mi ha chiesto se poteva avere anche lui una racchetta. Alla fine ha provato il servizio e ha detto che si sentiva bene. Poi mi ha detto che era pronto a richiamare Marian Vajda (lo storico allenatore, ndr)".
Da quel momento sono arrivati altri dodici Slam e senza il Covid-19 sarebbero potuti essere anche di più. Djokovic, dopo quel 2017 senza Slam a causa di un infortunio, riuscì a rialzare la testa e la gran parte del merito è della moglie, sua prima fan e quasi sempre presente sugli spalti.
Getty ImagesNole Djokovic