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Berrettini torna sul forfait olimpico: “Ci ho pensato tanto”

13 AGOSTO
TENNIS

Il numero uno azzurro ha parlato nuovamente della rinuncia alle Olimpiadi, torneo in cui certamente proverà a far bene nel 2024.

SPORT TODAY

Prima di concentrarsi sui tornei che lo vedranno protagonista nella restante parte di stagione, Matteo Berrettini ha avuto il tempo per tornare indietro con la mente e riflettere su quanto accaduto nelle ultime settimane prima dell’infortunio alla gamba che lo ha obbligato a saltare le Olimpiadi di Tokyo.

In Giappone, forte della fiducia data dalla finale di Wimbledon, il romano sarebbe andato per cercare una medaglia, un obiettivo questo che tornerà buono tra tre anni quando a Parigi, si spera, l’azzurro avrà l’opportunità di rifarsi e riprendersi con gli interessi tutto ciò che la sorte gli ha tolto quest'anno.

L’amarezza la porterò con me per i prossimi tre anni, ma mi sono consolato con le imprese degli atleti italiani. Per fortuna sono stati giochi fantastici, i ragazzi sono stati eccezionali, quanto orgoglio ho provato nel vederli compiere quelle imprese” ha rivelato a Il Messaggero Berrettini il quale poi non ha nascosto il dispiacere per la sua rinuncia forzata.

“Io sicuramente sarei andato a Tokyo per vincere una medaglia, quello era l’obiettivo. Per giorni, dopo il forfait, ci ho pensato parecchio, ma adesso sento di aver superato quel momento, ora devo concentrarmi sulla stagione americana, e ripeto, Parigi non è poi così lontana. Ci saranno tantissimi appuntamenti, ma ovviamente l’ho messa già in agenda, sarà un obiettivo fondamentale, per me e il mio team, e statene certi, stavolta non me lo farò scappare" è stata la promessa del numero uno d’Italia, entrato nella storia del tennis tricolore grazie al traguardo raggiunto ai Championships.

“La finale di Wimbledon? Io sono uno che cerca di guardare sempre il lato positivo, nonostante tutto e nonostante quella partita non l’abbia vinta, restano la soddisfazione e l’orgoglio per aver raggiunto un traguardo storico e me lo ha ricordato l’affetto che ho ricevuto dalla mia città, mentre sfilavamo con i ragazzi della Nazionale sul pullman per le vie del centro. Quel pomeriggio è stato indimenticabile” ha chiosato il classe 1996.

Matteo Berrettini

Getty ImagesMatteo Berrettini

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