Australian Open, Tsitsipas si sente una vittima e accusa Medvedev: “Immaturo”

Non c’è stato nulla da fare per Stefanos Tsitsipas nella semifinale degli Australian Open contro Daniil Medvedev.

Il greco infatti, contrariamente a quanto accaduto nel match con Sinner, è stato schiacciato dal russo per quasi tutto il match riuscendo solo nel 2° set a dare l’impressione di potersela giocare.

“L'Australia ha un posto molto speciale nel mio cuore e qui mi sento sempre a casa. Credo fermamente che un giorno sarò in grado di vincere e portare quella gioia e quella felicità a tutti i miei tifosi. È un torneo che amo molto e spero un giorno di uscirne campione. Sono triste, sono una persona che lotta fino all'ultimo punto, ma il mio rivale era nettamente superiore” ha detto Tsitsipas alla fine di una partita dove è stato nuovamente protagonista di un episodio di coaching.

“Non l'ho sentito. Ho perso in molte gare e non ho avuto la possibilità di ascoltare il mio allenatore. È impossibile per me con una tale folla e rumore sentire cosa dice il mio coach. Ho riso il l'altro giorno nella partita contro Paire perché ho avuto un'ammonizione per la stessa cosa e il mio allenatore era a cinque chilometri da me. È stato un momento davvero divertente”.

Ovvio dunque che la sanzione comminatagli per la presunta infrazione commessa non gli sia andata giù.

“Mi hanno perseguitato in quel modo per molto tempo. Gli arbitri sono sempre attenti alla mia area e mai a quella del mio avversario. Mi sento come una vittima. I giudici non capiranno mai che non sento niente durante una partita. L'ultima cosa che voglio è che qualcuno mi dia consigli su cosa fare”.

L’ultimo pensiero, invece, in conferenza stampa è stato per Daniil Medvedev.

“È una persona molto fisica e merita sicuramente di lottare per il titolo con Nadal, sono stati i due migliori del torneo. Nel siparietto con il giudice di sedia è stato immaturo. So che i giocatori fanno questo genere di cose per poter distrarti”.

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