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Australian Open, anche il Presidente della Serbia si muove per Novak Djokovic

8 GENNAIO
TENNIS

Novak Djokovic e la sua permanenza in Australia sta diventando un problema internazionale, e del quale si sta occupando anche il Presidente serbo in persona.

SPORT TODAY

La presunta detenzione di Novak Djokovic in Australia (che detenzione, di fatto, non è) sta diventando un problema di rilevanza nazionale in Serbia, paese natale del numero uno del mondo. Da giorni infatti il Djoker è alloggiato in un albergo destinato al rimpatrio degli immigrati presenti in Australia, e come precisato dalla madre di Nole, le condizioni del posto sono alquanto precarie.

"Il suo alloggio è terribile. Penso sia un piccolo hotel per immigrati, sempre se si tratta di un vero e proprio hotel. insetti, cibo sporco, è tutto terribile". Anche il fratello di Novak ha rincarato la dose sulle condizioni dell'hotel: "È stato portato in un hotel di migranti in una stanza sporca senza effetti personali, che gli è stato detto che gli sarebbero stati restituiti al suo ritorno in Europa. È stato trattato come un criminale mentre è un uomo sano e dignitoso e uno sportivo che non ha messo in pericolo la vita di nessuno e non ha commesso alcun reato federale o legale".

A muoversi in prima persona per risolvere la situazione che sta creando non poche tensioni c'è ora anche il Presidente della Serbia Aleksandar Vucic, che ha rivelato l'unica vera richiesta fatta dal serbo nel colloquio avuto proprio col presidente:

"Abbiamo fatto tutto il possibile. Ieri sera ho parlato con Novak per la prima volta, questa mattina per la seconda volta, secondo gli accordi che abbiamo, Ana Brnabic sta solo chiamando al telefono, pregando e chiedendo una cosa”.

“Che prima della decisione finale del tribunale di lunedì, permettano a Novak di non essere in questo famigerato hotel, ma nella casa che ha affittato. Questo è ciò che Novak ha chiesto al suo Paese, è nostro dovere proteggere i nostri cittadini. Ho parlato con lui ieri sera e questa mattina il nostro ministero è coinvolto".

"Ho detto al nostro Novak che l'intera Serbia è con lui e che le nostre autorità stanno prendendo tutte le misure per fermare le molestie del miglior tennista del mondo nel più breve tempo possibile. In conformità con tutte le norme del diritto pubblico internazionale, la Serbia si batterà per Novak Djokovic, per la giustizia e la verità. Altrimenti, Novak è forte, come lo conosciamo tutti".

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