Anche il Roland Garros dice no a Djokovic

Momento davvero poco esaltante per il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic. Non si parla di risultati ottenuti sul campo, ma di quanto sta accadendo a cascata dopo quanto si è verificato negli ultimi giorno in Australia.

Se la porta degli Australian Open si è chiusa, a breve si chiuderà anche quella del Roland Garros per chi come Djokovic, non vuole procedere con il vaccino. In Francia infatti sta per entrare in vigore il super green pass e non verranno fatte eccezioni, neppure per gli atleti stranieri. Anche per ragioni elettorali.

Prevale la linea dura con un duplice obiettivo: semplificare l'applicazione delle nuove regole e cercare di evitare a 100 giorni dalle elezioni presidenziali inutili polemiche. "La tessera vaccinale è stata adottata. Non appena la legge sarà promulgata, diventerà obbligatoria per l'ingresso negli edifici pubblici già soggetti al pass sanitario (stadio, teatro o lounge) e sarà valida per tutti, spettatori, atleti, professionisti e non, francesi e stranieri. Grazie al movimento sportivo per il lavoro di convincimento verso gli ultimi, pochi non vaccinati. Lavoreremo insieme per preservare le competizioni e per essere gli ambasciatori di queste misure a livello internazionale". È il tweet della ministra dello Sport francese Roxana Marcineanu, 

Dunque non ci saranno concessioni per chi non è vaccinato o si è immunizzato con vaccini non riconosciuti dalla Francia.

Se il presidente della Federtennis francese aveva annunciato di lavorare comunque su un dispositivo per gli atleti non vaccinati, dalla maggioranza è subito arrivata la dura replica del capo dei deputati del partito del presidente Emmanuel Macron, nonché ex ministro degli interni Christophe Castaner: “Non ci saranno deroghe, le regole valgono per tutti. E' fuori questione che a queste condizioni Djokovic giochi al Roland Garros”.

Ecco perchè ora il numero uno Novak Djokovic deve necessariamente modificare in fretta i piani della sua stagione sportiva oppure si vedrà costretto a non poter difendere nemmeno il suo titolo a Parigi nel prossimo Maggio.

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