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Toro scatenato, il feroce ritratto della società americana

1 MARZO
NON SOLO SPORT

Il legame tra sport e cinema è un legame antico, stretto e indissolubile. Considerato una pietra miliare del cinema americano, "Toro scatenato" racconta la vita del grande pugile italo-americano Jake LaMotta ed è stato inserito al quarto posto nella classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi dall'American Film Institute.

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Trailer Toro scatenato

Anteprima

Il legame tra sport e cinema è un legame antico, stretto e indissolubile.

Il cinema usa spesso come metafore della vita le sfide, le passioni, le lotte e gli eroismi tipici dello sport. Se amate il connubio tra sport e cinema, non potete non amare "Toro scatenato".

Considerato una pietra miliare del cinema americano, "Toro scatenato" racconta la vita del grande pugile italo-americano Jake LaMotta ed è stato inserito al quarto posto nella classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi dall'American Film Institute.

Scheda 

Titolo originale: Raging Bull

Lingua originale: inglese

Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Anno: 1980

Genere: biografico, sportivo, drammatico.

 

Trama

Mentre prepara un numero comico nel camerino di un piccolo locale, l'ex pugile Jake LaMotta (Robert De Niro) ripensa al suo passato sul ring.

Nato a New York e cresciuto in una famiglia italo-americana, LaMotta, che era soprannominato "il toro del Bronx" per la furia dei suoi colpi e per le capacità di incassatore, fu campione del mondo dei pesi medi dal 1949 al 1951, quando cedette il titolo al suo eterno rivale Ray Sugar Robinson.

Prima di essere chiamato in scena, però, LaMotta non ripercorre solo la sua carriera di pugile ma ripensa anche a momenti di vita quotidiana.

Al tormentato legame con il fratello e manager Joey (Joe Pesci), che cerca di aiutare Jake in ogni modo ma viene ripagato con insulti, gravi insinuazioni e pugni.

Ai rapporti con le due mogli, in particolare a quelli con Vickie (Cathy Moriarty), della quale Jake è ossessivamente geloso e sulla quale sfoga verbalmente e fisicamente la propria incontenibile ira.

Ai problemi (risse comprese, ovviamente) e ai compromessi con la mafia locale, che impone a Jake di prestarsi a incontri truccati se vuole arrivare a combattere per il titolo mondiale.

A tante altre difficoltà, da quelle economiche a quelle con il peso e la paranoia; Jake, insomma, ripensa all'incapacità di vivere in pace con gli altri e con se stesso.

 

Riconoscimenti

Due premi Oscar (miglior attore protagonista e miglior montaggio) su 8 candidature; un Golden Globe (miglior attore in un film drammatico) su 6 candidature.

 

Punti di forza

 

Martin Scorsese: "Toro scatenato" è uno dei capolavori di Martin Scorsese, uno dei manifesti di un regista che fa già parte della storia del cinema.

 

De Niro: premiato con l'Oscar per il migliore attore protagonista, Robert De Niro ci regala un'interpretazione magistrale per la quale si è sottoposto a una dieta ferrea e ad allenamenti estenuanti sotto la guida dello stesso LaMotta.

 

Bianco e nero: la splendida fotografia in bianconero di Michael Chapman è di una ricchezza cromatica che il colore avrebbe difficilmente raggiunto.

 

Montaggio: il montaggio di Thelma Schoonmaker ha fatto scuola.

 

Colonna sonora: tratta da tre opere del compositore livornese Pietro Mascagni (l'intermezzo della Cavalleria Rusticana, l'intermezzo del Guglielmo Ratcliff, la Barcarola del Silvano), la colonna sonora di "Toro scatenato" è stata scelta da Scorsese ripensando alla propria infanzia.

 

La nostra opinione

Ritenuto da molti il miglior film di ambientazione pugilistica della storia del cinema, "Toro scatenato" ci ha conquistato per diverse ragioni.

 

Il fascino della storia vera.

"Toro scatenato" racconta la vita e i combattimenti di uno dei più grandi pugili della storia: campione del mondo dei pesi medi per 2 anni (tra il 1949 e il 1951) e capace di vincere 83 incontri su 106, Jack LaMotta nel 1990 è stato ammesso nell'olimpo della "nobile arte" dall'International Boxing Hall of Fame.

 

Il binomio Scorsese-De Niro.

Forse perché reduce da un periodo molto complicato della sua vita, il regista italo-americano è stato abilissimo nel trasmettere la violenza che circondava il "toro del Bronx" dentro e fuori dal ring.

Se trovate 10 interpretazioni migliori di quella di De Niro in “Toro scatenato”, contattateci

 

Il paragone con Rocky (che tra l'altro ha ispirato il film di Peter Segal "Il grande match").

"Toro scatenato" e "Rocky", film di Sylvester Stallone uscito 4 anni prima e vincitore dell'Oscar più prestigioso nel 1977, sono agli antipodi.

 

Se dal punto di vista dello stile cinematografico "Toro scatenato" si caratterizza per la scelta del bianco e nero (ritenuto più adatto a descrivere combattimenti degli anni Quaranta) e per la preferenza della visione soggettiva del pugile rispetto a quella tradizionale dalla parte del pubblico, sul piano dei contenuti tra il film di Scorsese e quello di Stallone (per la regia di Avildsen) c'è un abisso: le uniche 2 cose in comune che Rocky Balboa e Jack LaMotta hanno, sono la boxe e le origini italo-americane.

 

Rocky è un personaggio cinematografico che realizza alla perfezione il sogno americano, che vince anche quando perde e ha legami importanti con l'amico Paulie e l'amata Adriana.

LaMotta è un pugile realmente esistito che fuori dal ring è un disastro: la violenza verso la moglie Vickie, le liti con il fratello Joey e i legami con la mafia rendono conto del divario incolmabile tra l'uomo e l'atleta.

 

Insomma, in "Toro scatenato" non c'è spazio per l'epica e l'ottimismo; quello di Scorsese è il feroce ritratto delle false promesse della società americana.

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