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Rocky, la descrizione del perfetto sogno americano

28 FEBBRAIO
NON SOLO SPORT

Scritto e interpretato da Sylvester Stallone, "Rocky" è il primo film di una saga di 8 pellicole ambientate nel mondo del pugilato, un’epopea che ci ha fatto compagnia dal 1976 al 2018 e ha ottenuto un successo di pubblico senza precedenti.

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Trailer Rocky

Introduzione

Oltre ad aver lanciato la carriera di Sylvester Stallone, che grazie alla coppia Balboa/Rambo è diventato una stella del firmamento cinematografico, "Rocky" ha una peculiarità che lo rende particolarmente importante per chi come noi si occupa principalmente di sport.

“Rocky” è stato infatti il primo lungometraggio a tema sportivo a vincere l'Oscar per il miglior film; correva l'anno 1977, e dopo di allora solo "Momenti di gloria" nel 1982 e "Million dollar baby" nel 2005 hanno ottenuto lo stesso risultato.

Scheda

Titolo originale: Rocky

Lingua originale: inglese

Paese di produzione: Stati Uniti

Anno: 1976

Genere: drammatico, sportivo, sentimentale

 

Trama

Rocky Balboa è un pugile italo-americano di quasi trent'anni che non riesce a fare il salto di qualità; "lo stallone italiano" vive alla periferia di Philadelphia e per sbarcare il lunario fa l'esattore per conto di un gangster della zona.

Il miglior amico di Rocky si chiama Paulie Pennino, lavora in un mattatoio ed è il fratello di Adriana, una ragazza molto timida della quale Rocky si innamora.

Mentre Rocky e Adriana cominciano a frequentarsi, il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed arriva a Philadelphia per festeggiare con un incontro di pugilato il bicentenario della nascita degli Stati Uniti; dato che lo sfidante ufficiale di Apollo è infortunato, il campione decide di rimpiazzarlo proprio con Rocky.

Ritrovato l'appoggio del vecchio allenatore Mickey, Rocky prepara la sfida sottoponendosi ad allenamenti tanto originali quanto estenuanti.

Consapevole di non poter battere Apollo, Rocky confessa ad Adriana che punta a rimanere in piedi fino alla fine della quindicesima ripresa, impresa mai riuscita a un avversario di Creed.

Il match comincia bene per Rocky ma presto si trasforma in una battaglia durissima nella quale Apollo sfodera una tecnica superiore ma "lo stallone italiano", dimostrando di essere un incassatore senza eguali, centra l'obiettivo di chiudere l'incontro senza andare al tappeto.

Il verdetto dei giudici premia Apollo Creed ma Rocky conquista l'affetto del pubblico e il cuore di Adriana, che una volta sul ring dichiara tutto il suo amore al pugile italo-americano.

Riconoscimenti

Tre premi Oscar (miglior film, miglior regia e miglior montaggio) su 10 candidature; un Golden Globe (miglior film drammatico) su 6 candidature; un David di Donatello (miglior attore straniero a Sylvester Stallone).

Punti di forza

Sylvester Stallone: l'attore di New York si è rivelato al mondo proprio con "Rocky", film di cui aveva scritto la sceneggiatura dopo aver assistito a un match tra il campione del mondo Muhammad Ali e Chuck Wepner, pugile semisconosciuto che era riuscito a chiudere l'incontro in piedi.

Adriana, Paulie e Mickey: Talia Shire (la timida fidanzata), Burt Young (il vulcanico amico) e Burgess Meredith (il burbero allenatore) furono tutti candidati all'Oscar come miglior attore non protagonista.

Avildsen: il regista originario dell'Illinois non sbaglia un'inquadratura.

Colonna sonora: le musiche di Bill Conti fanno la differenza e “Gonna Fly Now” (la canzone che accompagna gli allenamenti di Rocky) è travolgente.

Scene iconiche: la corsa di Rocky sulla scalinata che porta al Philadelphia Museum of Art e l'invocazione "Adrianaaaa" dopo la fine del match con Apollo sono entrate nella storia del cinema.

Qualità pugilistica

Rispetto ai successivi film della saga, "Rocky" si distingue per la qualità e la credibilità delle scene pugilistiche.

La nostra opinione

"Rocky" è uno di quei film che tutti hanno visto almeno una volta nella vita e che tanti hanno rivisto ripetutamente.

"Rocky" è uno di quei film che quando passa in tv cattura l'attenzione anche di chi lo conosce a memoria, che magari uno spezzone se lo riguarda volentieri.

Perché "Rocky" piace così tanto?

Perché descrive alla perfezione il sogno americano, quello in cui l'uomo comune può centrare qualunque traguardo, persino quello di affrontare sul ring il campione del mondo dei pesi massimi.

Perché Rocky è l'eroe perdente per eccellenza e l'eroe perdente, si sa, è più amato di quello vincente.

Perché fonde alla perfezione pugilato e romanticismo: per Rocky Balboa la storia d'amore con Adriana Pennino conta più del titolo mondiale.

E poi ci sono le già ricordate scene iconiche: chi non ha mai immaginato di affrontare a grandi balzi la scalinata di Philadelphia (ora "Scalinata di Rocky") o di gridare a gran voce il nome della persona amata in mezzo a un pubblico in visibilio?

Un'ultima riflessione.

Ammettiamolo: il fatto che Rocky-Stallone sia di origini italiane ce lo rende ancora più simpatico.

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