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Musica e calcio: quando due universi si incontrano

1 FEBBRAIO
NON SOLO SPORT

Il legame tra calcio e musica ha nel corso degli anni offerto connubi eccellenti: il rock è ancora il genere preferito ma rap e trap stanno prendendo il sopravvento.

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Estate 2011: un allora anonimo e giovane brasiliano, proveniente dallo Stato del Paraná, pubblica una sua personale e prescindibile cover di “Ai se eu te pego”, brano funk del 2008 fino a quel momento conosciuto entro i confini verdeoro. Pochi mesi dopo quel pezzo è un successo internazionale da più di 7 milioni di copie e il tormentone da spogliatoio del Santos, con un imberbe Neymar che lo elegge a sua canzone preferita e lo propina in versione danzereccia a tutto il mondo.

Escluso questo episodio, il legame tra calcio e musica ha nel corso degli anni offerto anche connubi eccellenti; se è vero che i tempi cambiano e le tendenze si modificano, il classic rock è ancora il genere preferito di nomi illustri come Diego Costa e Osvaldo, rispettivamente amanti di AC/DC e Rolling Stones. 

Andrés Iniesta, colonna portante della Spagna campione di ogni cosa e del fenomenale Barcellona di Guardiola, ha più volte dichiarato il proprio amore per i britannici Kasabian, tanto da invitarli pubblicamente ai festeggiamenti per la vittoria spagnola dei Mondiali del 2010.

Ben diversa la playlist di Balotelli, da sempre amante di artisti hip-hop come Push-T, e di Ibrahimovic, imprevedibilmente esperto di reggae; tra gli ascolti dello svedese non mancano inoltre artisti connazionali come i rapper Kenny Ring e il duo Grillat and Grandy, oltre che vere e proprie istituzioni come Rick Ross e Vanilla Ice.

Situazione particolare a Manchester: se il duo reds composto da Jesse Lingard e Paul Pogba non fa mistero del proprio amore per Drake e Future, lato City è praticamente impossibile non cedere alla tentazione-Oasis, con i fratelli Gallagher veri e propri ultras citizens e uno spogliatoio che, anno dopo anno, conferma la leggendaria “Wonderwall” come proprio inno.

Guadando in casa nostra, l’attuale allenatore del Torino Ivan Juric è invece un fan del death metal, con una speciale predilezione per band come Napalm Death, Obituary e Carcass, e “Kill’em All” dei Metallica come disco della vita.

Meno rumorosi gli ascolti di Giorgio Chiellini e Andrea Ranocchia, che citano “Ragazzo fortunato” di Jovanotti come brano preferito, e di Dries Mertens, a tutti gli effetti napoletano acquisito: la sua canzone preferita è “Abbracciame” di Andrea Sannino, cantante e attore partenopeo. 

Anche per Ciro Immobile, napoletano di Torre Annunziata, gli ascolti sono quelli di casa: nella sua playlist non può mancare l’eterno Nino D’Angelo e la sua “Sarraje”, brano contenuto nell’album “Tra terra e stelle” del 2012. Sull’altra sponda del Tevere, di altro genere invece gli ascolti di Nicolò Zaniolo, come molti colleghi appassionato del rap del bresciano Mr.Rain.

Gli ascolti dei campioni che hanno già abbandonato il rettangolo verde testimoniano poi che, come detto, i tempi cambiano. L’ex leggenda del Manchester United David Beckham è fan sfegatato del pop di Elton John, mentre i nostri Alex Del Piero e Francesco Totti adorano Robbie Williams e Claudio Baglioni.

Il legame tra calcio e musica non si ferma poi a semplici ascolti: ne è un esempio la collaborazione tra l’attaccante del Napoli Andrea Petagna e il rapper Sfera Ebbasta, impegnati in un’attività imprenditoriale in partnership nel settore della ristorazione.

Mario Balotelli, Antalyaspor

Getty ImagesMario Balotelli che ascolta musica

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