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Million Dollar Baby, il pugilato come riscatto sociale

1 MARZO
NON SOLO SPORT

Antico e indissolubile, il legame tra sport e cinema ci ha regalato alcune delle pellicole più belle di sempre. Tra queste c'è senza dubbio "Million Dollar Baby", film di Clint Eastwood premiato con 4 premi Oscar nel 2005.

SPORT TODAY

Trailer Million Dollar Baby

Scheda

Titolo originale: Million Dollar Baby

Lingua originale: inglese

Paese di produzione: Stati Uniti

Anno: 2004

Genere: drammatico, sportivo

Trama

Anziano proprietario di una piccola palestra di pugilato, Frankie Dunn (Clint Eastwood) ha un carattere chiuso e scorbutico, una strana passione per la lingua gaelica, un rapporto difficile con la religione e inesistente con la figlia, che lo ha ripudiato molti anni prima e rispedisce al mittente le lettere che il padre le manda ogni settimana.

L'unico amico di Frankie si chiama Eddie "Scrap-Iron" Dupris (Morgan Freeman) ed è un ex pugile che dispensa perle di saggezza e aiuta Frankie nella gestione della palestra.

La garbata insistenza di Eddie, che sul ring ha perso l'uso di un occhio ma ha imparato a vivere, la delusione per il tradimento del suo miglior allievo e la tenacia di una ragazza che nel giorno del 32esimo compleanno si esercita con un sacco veloce nella penombra della palestra inducono Frankie ad accettare di allenare Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), una cameriera che vede nella boxe l'unica via per il riscatto sociale.

Accomunati dalle difficoltà con le rispettive famiglie, Frankie e Maggie stringono un legame intenso, un'amicizia che va oltre il tipico rapporto tra allenatore e atleta.

Dotata di una volontà indomabile, Maggie sfrutta i consigli di Frankie e di Eddie per valorizzare il proprio talento naturale e inanellare una vittoria dopo l'altra.

L'ascesa della pugile-cameriera è irresistibile e le consente di arrivare a combattere per il titolo mondiale dei pesi welter contro Billie, detta "orso blu", un'ex prostituta tedesca nota per le sue scorrettezze dentro e fuori dal ring.

Proprio un uppercut sferrato a tradimento durante la pausa dopo il terzo round manda Maggie a sbattere contro lo sgabello che Frankie non è riuscito a togliere in tempo.

Condannata a rimanere per sempre immobile in un letto, Maggie chiede a Frankie di aiutarla a morire.

Proprio come aveva fatto quando lo aveva implorato di allenarla, anche questa volta Frankie inizialmente non accetta; tuttavia, una lunga e tormentata riflessione e il tentativo di suicidio di Maggie spingono l'anziano manager a tornare sui propri passi e a decidere di mettere fine alle indicibili sofferenze della sua più cara amica.

Da quella notte Frankie sparisce nel nulla e non farà più ritorno nella palestra che Eddie continua a mandare avanti.

La storia è raccontata dalla voce fuori campo di Scrap, che legge una lettera che ha scritto alla figlia di Frankie per aiutarla a comprendere che uomo sia suo padre.

Riconoscimenti

Quattro premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista, miglior attore non protagonista) su 7 candidature; 2 Golden Globe su 5 nomination; un David di Donatello (miglior film straniero).

Punti di forza

Hilary Swank: già vincitrice del premio Oscar come miglior attrice nel 2000 per Boys Don't Cry, l'attrice del Nebraska nell'interpretazione di Maggie è semplicemente perfetta.

 Eastwood-Freeman: premiati, rispettivamente, con l'Oscar alla miglior regia e con quello al miglior attore non protagonista, Clint Eastwood e Morgan Freeman non deludono le attese.

 Montaggio e fotografia: il montaggio di Joel Cox è impeccabile, la fotografia di Tom Stern splendida.

 Colonna sonora: composta dallo stesso Clint Eastwood, la colonna sonora accompagna adeguatamente il film.

 La nostra opinione

Non è facile trovare aggettivi adatti a descrivere quanto ci sia piaciuto "Million Dollar Baby".

Non c'è un solo momento del film che non catturi l'attenzione dello spettatore in un condensato di emozioni che vanno dal sogno alla malinconia, dalla speranza allo strazio.

"Million Dollar Baby" si occupa di temi di grande complessità con sobria delicatezza, con uno stile commovente ma non melodrammatico, in modo asciutto ma incredibilmente coinvolgente.

Tratta da un racconto di F.X. Toole, la sceneggiatura di Paul Higgins è intensa e vibrante.

Clint Eastwood firma uno dei capolavori della sua filmografia; il regista, attore, produttore cinematografico e compositore di San Francisco ci regala un'emozionante storia di sacrifici, di sogni, di speranze che svaniscono, una storia in cui il pugilato è usato come metafora di riscatto sociale e fa da cornice a un rapporto "filiale" di straordinaria autenticità e a un'amicizia tra due vecchi "perdenti" che trovano la voglia di rimettersi in gioco.

In "Million Dollar Baby" tutto, comprese le performance degli attori, rasenta la perfezione: gli allenamenti e gli incontri di pugilato sono rappresentati con rigore ed efficacia, i gesti, i dialoghi, gli sguardi dei protagonisti hanno una grazia inimitabile.

L'autore non ha paura di affrontare argomenti scomodi in un film che non è mai banale e bilancia perfettamente speranza e rassegnazione.

Reso ancor più affascinante dalla voce fuori campo, una voce che ci racconta di pugilato, di sentimenti e di vita quotidiana, "Million Dollar Baby" ci è piaciuto dall'inizio alla fine ma la scena in cui Frankie, poco prima di addormentarla per sempre, svela a Maggie che Mo Cuishle (la scritta dell'accappatoio che Frankie le aveva regalato prima di un importante match in Inghilterra e che era diventato il nome di battaglia di Maggie) significa "mio tesoro", "mio "sangue" ci ha lasciato storditi.

googlefilm, Million Dollar Baby

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