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Valentino Rossi e la Ferrari, un sogno sfumato sul più bello

20 AGOSTO
MOTORI/FORMULA-1

Spuntano nuovi aneddoti riguardo il periodo in cui Valentino Rossi stava per lasciare la Motogp in favore della Formula 1. Ci è mancato davvero poco, ma è stato meglio che le cose siano andate così.

SPORT TODAY

Il Dottore della Motogp Valentino Rossi ha fatto due annunci sensazionali nelle ultime settimane: il ritiro dalle gare a fine stagione e la prossima nascita di un figlio, proprio lui con quell'aria da eterno ragazzino che è stato "figlio di una nazione intera" per oltre 2 decenni di gare. Oggi però vogliamo ricordare un tempo molto lontano, quando lo slogan "Rossi sulla Rossa" impazzava sulle pagine di tutti i quotidiani sportivi nazionali e non solo. 

Era il 2004, e sia Valentino Rossi (al primo anno su Yamaha dopo aver vinto già tutto il possibile in Motogp su Honda) che la Ferrari (con l'immenso Michael Schumacher) stavano riscrivendo la storia ed erano al Top nei rispettivi circus. Proprio per questo, più per scherzo e per pubblicità, nacque un'idea: portare il 46 in Ferrari e farlo correre in F1, lasciando così le 2 ruote ma creando un binomio che, almeno a livello di immagine, non avrebbe avuto paragoni nello sport mondiale, qualunque esso fosse. 

Questo perchè Rossi nasce pilota di kart e nei primi test con la Ferrari stupì gli uomini di Maranello per la sua velocità. Con il senno di poi nessuno ha dei rimpianti. Rossi ha vinto altri Mondiali in Motogp (anche se, ahinoi, l'ultimo nel 2009) mentre la Ferrari ha continuato ad essere al Top in F1, almeno prima della stagione ibrida (ultimo mondiale nel 2007 con Kimi Raikkonen). 

Come racconta lo stesso Vale a Il venerdì della Repubblica, il motivo principale per cui questa cosa non si è concretizzata, alla fine, è stata che Rossi avrebbe dovuto  fare troppa gavetta senza la certezza dei risultati. Queste le sue parole:

"Feci il primo test con la Ferrari di Schumacher a Fiorano nel 2004: per scherzo, diciamo. In realtà io nasco come pilota di macchine, da bimbo mio papà Graziano mi faceva correre con i kart perché le moto – diceva – erano pericolose. Anche lì cercavo la velocità. E così quando ho provato l’ho fatto serio e sono andato bene. Quelli della Ferrari erano a bocca aperta. Altri 5-6 test e alla fine del 2006 c’è stata questa grande possibilità. Un sogno. Però non sarei subito diventato un pilota della Rossa: avrei dovuto prima fare la gavetta, guidando negli junior team della F1. Poi sarebbe dipeso dai risultati. Ci ho pensato su: non ero ancora pronto a smettere con le moto. “Ma non ho rimpianti: anche perché poi sono arrivate le vittorie mondiali del 2008 e 2009, la gara di Laguna Seca con Stoner, il sorpasso a Lorenzo a Barcellona, un grandissimo 2015, due volte vice-campione del mondo nel 2014 e nel 2016. Niente male. Da quel 2006 ho fatto come un’altra carriera tutta intera“.

Valentino Rossi

Getty ImagesValentino Rossi

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