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Motogp, Suzuki ancora senza un capitano dopo l'addio di Davide Brivio

3 AGOSTO
MOTORI/FORMULA-1

Non è più tutto oro per la Suzuki Ecstar dopo l'addio del Re Mida Davide Brivio.

SPORT TODAY

Non è un caso se il team Alpine F1, nel Gp di Ungheria di domenica scorsa, ha conquistato la prima vittoria in formula 1 mentre il team Suzuki Ecstar motogp, campione del mondo in carica, in questa stagione non ha ancora centrato il gradino più alto del podio, se non tre magri terzi posti. Sopratutto, non è un caso quando ad unire il destino di queste due squadre, ha un nome e cognome.

Davide Brivio, di professione team manager, nato a Monza 58 anni fa, inizia a collaborare con Yamaha nel 1990 come addetto stampa per poi passare, qualche anno dopo, alla gestione della divisione Superbike, con piloti dal peso specifico elevetissimo come ad esempio Noriyuki Haga. Nel 2001 viene promosso nella classe regina del motomondiale, arrivando a sfiorare il titolo 500 con la Yamaha YZR e l'anno succesivo, inizio dell'era 4 tempi, con la YZR-M1: pilota ufficliale un certo Max Biaggi. Nel 2003 con un blitz architettato nottetempo strappa Valentino Rossi alla Honda, riuscendo così ad aggiudicarsi ben 4 titoli mondiali, e di conseguenza facendo schizzare il fatturato della casa di Iwata alle stelle. Nel 2013 viene ingaggiato dalla Suzuki per riportare in vetta il blasone della casa di Hamamatsu, ed infatti nel 2020, causa anche l'assenza dovuta ad infortunio del fenomeno della Honda, conquista l'iride in motogp. A fine stagione, tra l'indifferenza di molti ma non di tutti, annuncia il passaggio  all'Alpine F1 Team: già, non di tutti! Perchè se i vertici della Suzuki ipotizzavano di poter sostituire Brivio con una figura interna al team, altri ben sapevano cosa si prospettava all'orizzonte.

Ed il primo ad intuire cosa si sarebbe verificato è stato proprio Valentino Rossi, quando in una Intervista rilasciata l'anno scorso dichiarava:“Credo che Davide facesse un lavoro fantastico in Suzuki. È in grado di unire il lavoro del Giappone con quello enorme dell’Italia. In particolare, riesce a convincere i giapponesi a lavorare in maniera congiunta con gli europei e ha costruito un team molto forte”.

Ora, non sarà un gioco da ragazzi per Suzuki difendere il titolo di campione del mondo, soprattutto dopo la partenza di Davide. Discorso totalmente differente per quanto riguarda il team F1 legato al gruppo Reanult, lungimirante nell'affidare la gestione della squadra, Esteban Ocon e di Fernando Alonso all'italiano, capace negli anni ed in virtù dell'enorme esperienza accumulata nel motorsport, di condurre alla vittoria i team di cui è stato capo.

 

 

 

Davide Brivio

Getty ImagesDavide Brivio

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