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Il talento era innegabile e sotto gli occhi di tutti. La Ferrari lo ha chiamato per questo motivo nel 2019, in sostituzione di Kimi Räikkönen e come compagno di squadra di Sebastian Vettel. Ma la velocità di Charles Leclerc doveva essere accompagnata da conoscenze tecniche e ambientali che non poteva avere ai primi tempi della sua esperienza a Maranello. Il monegasco è tornato proprio a quei primi giorni della stagione 2019, quando per lui era tutto nuovo e l’unica cosa che poteva dare alla Scuderia era il suo talento naturale, ma ancora da sgrezzare e affinare.
“Mi sono sentito a mio agio fin dall’inizio. Avevo un sacco di cose da imparare sui rapporti interni al team, ma mi sembrava di conoscerle da subito. Però mi ci è voluto quasi un anno per capire esattamente le dinamiche della squadra, come si affrontano i problemi, come si reagisce alle difficoltà“, ha detto il #16 a Beyond the Grid. “È un tempo lungo, certo, ma è stato un periodo di apprendimento interessante. Se lo vivi in prima persona sembra molto più breve e hai il polso di tutti i passi in avanti che stai facendo. Ti senti molto più in controllo della situazione man mano che impari come funziona tutto“.
“In generale credo di essere cresciuto molto come pilota e come persona. Mi sento sicuramente un pilota migliore rispetto a quando sono arrivato. Il fatto di entrare nei dettagli dopo ogni gara difficile, ma anche dopo ogni gara buona, ha reso tutto molto interessante. Sto imparando ogni giorno e credo che tutti i piloti della Formula 1 imparino ogni volta che salgono su una macchina“, ha concluso Leclerc.
Charles Leclerc Ferrari Gran Premio de Mónaco Fórmula 1 05202021