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Fisichella: “Bellissimo vivere il mondo dell’endurance con la Ferrari”

12 AGOSTO
MOTORI/FORMULA-1

Il pilota romano ancora nel mondo dei motori alla guida della Rossa e con il progetto ‘Top Gun by Pro Racing’ al fianco dei giovani piloti

SPORT TODAY

Quattordici stagioni in F1, 231 Gp, 3 vittorie, 19 podi, 4 pole position. Tutto questo è stato Giancarlo Fisichella. Ed è ancora, perché dopo la Formula 1 è passato al mondo dell’endurance e continua a vincere.

“In F1 qualcosa ho combinato. Mi manca il titolo della F1? Sì, però me ne sono fatta una ragione. Inoltre, ho contribuito ai due Mondiali costruttori della Renault: mi onoro di essere stato un uomo-squadra” dichiara in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Fisichella è stato anche l’ultimo italiano a vincere un Gran Premio (GP della Malesia nel 2006). “Temo che passeranno ancora tanti anni prima di vederne un altro sul podio più alto. Dobbiamo sperare nei ragazzi delle formule minori. Nel 2021 ho lanciato il progetto ‘Top Gun by Pro Racing’ assieme a Marco Cioci per aiutare i giovani piloti a migliorare”.

Oggi il suo mondo è quello dell’endurance, scoperto nel 2010. “Uno choc, all’inizio, ma mi sono ambientato alla svelta – racconta - Vivere il mondo dell’endurance con la Ferrari è bellissimo. La verità è che non ho smesso di divertirmi. E so ancora dire la mia”.

Un legame quello con la Ferrari che è iniziato nel 2009 quando la Ferrari lo chiamò per sostituire Felipe Massa, che si era infortunato a Budapest. “Lo rifarei cento volte: avevo 37 anni e la Ferrari era il sogno nel cassetto. Da quel giorno, comunque, sono diventato ferrarista e lo sono ancora”.

Degli anni in Formula 1 ricorda il rapporto con i fratelli Schumacher. “Non c’è stato un buon rapporto con Ralf Schumacher, nel 1997 alla Jordan. Era ‘fighettino’, si sentiva superiore nonostante lo bastonassi – afferma – Persona, oltre che pilota, di ben diversa caratura invece Michael. Avevo un ottimo rapporto con Schumi: abbiamo la passione del calcio e almeno 2-3 partite della Nazionale piloti le disputava sempre. Abbiamo condiviso pista, calcio, cene, karaoke: peccato che abbia fatto la fine che sappiamo, il destino è a volte crudele e penso anche a quanto capitato ad Alessandro Zanardi”.

Fuori dal mondo dei motori, Fisichella continua a tifare Roma (“a Maggica fa soffrire, è sempre così. Mourinho a me piace. La Roma nel 2022 ha conquistato la Conference League: sarà una coppetta, ma da 50 anni non vinceva in Europa”) e non rifiuta le occasioni di fare qualcosa fuori dal suo mondo come l’esperienza di doppiatore in ‘Cars-motori ruggenti’ (“Ero assieme a Trulli, Pirro e Zanardi. Ero Boost, su una delle macchine che davano fastidio a chi si stava addormentando”) e di ballerino in ‘Ballando con le stelle’ (“A ballare me la cavo bene: la mia agenzia riceve richieste, ma sono ancora un pilota in attività e non ho tempo da dedicare ad altro”).

Fisichella non si sottrae dall’avere un rito scaramantico. “Il giorno della gara indosso mutande rosse. Ora è un’abitudine, come mettere prima il guanto destro e l’auricolare sinistro. La paura? Mai avvistata: diversamente, meglio smettere”. 

Giancarlo Fisichella, Rubens Barrichello

gettyimagesGiancarlo Fisichella (a sinistra) con Rubens Barrichello al Paddock in occasione del GP d’Australia nel 2020

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