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La guerra tra Russia e Ucraina ha portato in ambito sportivo, il problema di come poter gestire la presenza – o meno – negli eventi internazionali degli atleti russi. In Formula Uno ad esempio, si sono vissute due diverse situazioni con due piloti.
C’è chi è stato "licenziato" preventivamente dal proprio team, come accaduto al pilota della Haas Nikita Mazepin, e chi, come Daniil Kvyat nel WEC, che ha invece rinunciato volontariamente a gareggiare in questa stagione non accettando l’offerta di correre in qualità di pilota neutrale.
Un altro pilota che ha rischiato di non poter svolgere il suo lavoro è Robert Shwartzman della Ferrari Driver Academy.
Campione del mondo in F3 nel 2019, poi quarto nel 2020 in F2 e secondo nel 2021 sempre in F2, Shwartzman occupa il ruolo di pilota di riserva in casa Ferrari. La nazionalità del gioane pilota però, negli ultimi due mesi è diventata un problema. Il pilota tuttavia, a livello sportivo, è solo ‘parzialmente’ russo. Vero che è cresciuto a San Pietroburgo, ma l’ex campione della F3 è nato in Israele e, come spiegato dal team principal di Maranello Mattia Binotto, corre con la licenza di quel paese.
La scuderia di Maranello quindi, ha tutta l’intenzione di concedere a Shwartzman la possibilità di guidare la F1-75 in sessioni ufficiali, quando ovviamente si presenterà l’occasione. “Robert è in possesso di un passaporto israeliano e, in termini di licenza, non è un russo. Aveva degli accordi con delle aziende russe, ma li ha cancellati tutti – ha spiegato ancora Binotto – Robert è ancora il nostro collaudatore e rimarrà tale fino alla fine della stagione. Se poi ci saranno possibilità concrete di farlo scendere in pista, lo faremo volentieri".
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