"All'improvviso il GP del Giappone è diventato il più importante dell'anno" esordisce così nel suo corsivo su 'La Gazzetta dello Sport' Giorgio Specchia "Singapore ha regalato agli appassionati una corsa appassionante e incerta, complice la crisi della Red Bull, sinora padrone dal pugno di ferro, guarda caso in concomitanza con la FIA che stringe le maglie su vari controlli tecnici".
Al di là della direttiva inerente alla flessibilità delle ali, c'è l'altezza da terra di una vettura a essere la ' sliding door ': "Alla luce dei risultati in sede di qualifica e gara in tanti si sono soffermati sull'introduzione della direttiva TD018, che riguarda la flessibilità delle ali; facile associare il calo di prestazione Red Bull e quello. In realtà i commissari tecnici sarebbero intervenuti prima di Marina Bay anche sui fondi delle vetture: senza introdurre regole inedite, ma applicando una versione aggiornata della direttiva 039 del 2022 sull'altezza da terra delle monoposto; le conseguenti modifiche sulla RB19 ne hanno rallentato l'impatto cronometrico e ne ha approfittato la SF - 23, ben venga".
E' appunto la prospettiva futura a ' ingolosire ' i tifosi, un campionato spettacolare e con più piloti vittoriosi: "Suzuka ci dirà se sia stato un episodio, o un vero e proprio cambio di scenario. Chi conosce la F1 e le capacità ingegneristiche di Adrian Newey ci va con i piedi di piombo e mette in preventivo che tutto torni come prima, decimo più o decimo meno; ma l'alternativa è solo una, che Max non gareggi con il braccio fuori dal finestrino non solo in Giappone e che si sia intrapreso un cambio di rotta, con il Mondiale 2024 equilibrato come era nelle intenzionidelle regole introdotte nel 2022".
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