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F1, Mazzola e Baldisseri all’unisono: "In Ferrari mancano persone pressanti"

6 LUGLIO
MOTORI/FORMULA-1

I due ex della “Rossa”, a capo di tanti successi in passato, hanno evidenziato quale sia oggi uno dei più importanti problemi a Maranello.

SPORT TODAY

È la mancanza della giusta pressione (e di qualcuno che la sappia suscitare) una delle principali cause, secondo Luca Baldisseri e Luigi Mazzola, dello scarso rendimento prestazionale della Ferrari.

Figure chiave nel recente passato della “Rossa”, ai microfoni di Pit Talk i due sono apparsi concordi nell’evidenziare come oggi, all’interno della scuderia italiana, non siano presenti figure come quelle di Montezemolo, Todt e Brown, gente che sapeva come responsabilizzare nel modo giusto le persone, caricare l’ambiente e trasmettere una pressione positiva.

“Una volta in Ferrari ci si ritrovava il lunedì e attorno ad un tavolo veniva analizzato il positivo e il negativo del weekend e venivano presi provvedimenti per risolvere le varie situazioni” ha rivelato Baldisseri.

“Che fossero problemi di affidabilità o prestazioni, si indirizzavano i vari elementi ai reparti o ai singoli per risolvere le situazioni e portare modifiche alla vettura o alle procedure per evitare che potesse ripetersi. Se ricevevamo telefonate durante i debrifing? No, arrivavano di persona. Quando vedevamo una sedia in più attorno al tavolo significava che l’Avv. Montezemolo sarebbe stato presente. E non era un buon segno”.

A rincarare la dose facendo un impietoso confronto con le passate stagioni ci ha pensato poi Mazzola.

“C’erano una sedia, la matita, il bicchiere e il block notes. Oggi non credo che avvenga tutto questo da quanto riesco ad ascoltare e percepire. C’è proprio la mancanza di questa figura di Montezemolo, capo carismatico e persona dal 1970 in Ferrari.

Poi avevi un Todt e un Brown che dialogavano tra loro, c’era una situazione di persone competenti e pressanti perché l’obiettivo era vincere e nient’altro. Dal 1996 al 2006 negli anni di Ross c’era stato questo salto in cui ogni stagione si poteva vincere. E così fu, tranne nel 2005”.

Mattia Binotto

Getty ImagesMattia Binotto

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