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Figure chiave nel recente passato della “Rossa”, ai microfoni di Pit Talk i due sono apparsi concordi nell’evidenziare come oggi, all’interno della scuderia italiana, non siano presenti figure come quelle di Montezemolo, Todt e Brown, gente che sapeva come responsabilizzare nel modo giusto le persone, caricare l’ambiente e trasmettere una pressione positiva.
“Una volta in Ferrari ci si ritrovava il lunedì e attorno ad un tavolo veniva analizzato il positivo e il negativo del weekend e venivano presi provvedimenti per risolvere le varie situazioni” ha rivelato Baldisseri.
“Che fossero problemi di affidabilità o prestazioni, si indirizzavano i vari elementi ai reparti o ai singoli per risolvere le situazioni e portare modifiche alla vettura o alle procedure per evitare che potesse ripetersi. Se ricevevamo telefonate durante i debrifing? No, arrivavano di persona. Quando vedevamo una sedia in più attorno al tavolo significava che l’Avv. Montezemolo sarebbe stato presente. E non era un buon segno”.
A rincarare la dose facendo un impietoso confronto con le passate stagioni ci ha pensato poi Mazzola.
“C’erano una sedia, la matita, il bicchiere e il block notes. Oggi non credo che avvenga tutto questo da quanto riesco ad ascoltare e percepire. C’è proprio la mancanza di questa figura di Montezemolo, capo carismatico e persona dal 1970 in Ferrari.
Poi avevi un Todt e un Brown che dialogavano tra loro, c’era una situazione di persone competenti e pressanti perché l’obiettivo era vincere e nient’altro. Dal 1996 al 2006 negli anni di Ross c’era stato questo salto in cui ogni stagione si poteva vincere. E così fu, tranne nel 2005”.
Getty ImagesMattia Binotto